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“L’altra Messina” all’Amministrazione: «Annullare in autotutela gli atti relativi alla Tares»

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tares2013Il gruppo “L’altra Messina contro la Tares”, movimento spontaneo di cittadini, apartitico, scrive una lettera aperta al sindaco Renato Accorinti e a tutti gli Amministratori per chiedere che finalmente in città non si rimanga fermi alle parole ma si passi ai fatti, dal momento che ormai «i messinesi — scrivono — sono stanchi di demagogia». I messinesi, riunitisi nel gruppo face book “L’Altra Messina” — si legge nelle missiva — «ricordano al signor Sindaco e agli Amministratori che la manifestazione “Tares” di domenica prossima, 12 gennaio, raccoglierà cittadini che pretendono di avere i servizi degni di una Città moderna e vivibile e commisurati ai sacrifici economici che sopportano ormai quotidianamente. Sicuramente, non cittadini che non vogliono pagare le bollette Tares. La manifestazione perciò — prosegue la nota — non costituirà un alibi per sottrarsi a un pagamento dovuto, ma vorrà dimostrare che il cittadino non può più essere preso in giro e chiede chiarezza nella conduzione della cosa pubblica, condivisione delle scelte e oculata perizia nelle decisioni che vengono prese in nome suo e per la rinascita di questa Città».

E inoltre: «”L’Altra Messina” ricorda che governare significa essere al servizio dei cittadini e questo deve costituire un onore ma anche un obbligato onere. Chi vi ha permesso, con il suo voto, di prendervi cura dell’amministrazione di Messina non può essere oggetto di poca considerazione e finanche improvvisazione, come dimostra tutta la procedura che ha comportato l’imposizione della Tares — per propria natura già iniqua —, ma da voi resa ancora più gravosa perché non tiene in alcun conto gli elementari criteri giuridici né sociologici, né di valutazione tipici del buon padre di famiglia. Sembra che Voi, amministratori comunali a ogni livello, vi stiate comportando come lo sceriffo di Nottingham: vessate una popolazione già ridotta allo stremo da disoccupazione (specie giovanile), crisi delle strutture commerciali, chiusura di stabilimenti, precariato, mancanza di sviluppo e opportunità occupazionali. Oggi, voi, portate la responsabilità del solco profondo che avete creato con la gente di Messina, che pur aveva riposto in voi la sua fiducia, ormai stanca dopo anni di malgoverno e letteralmente sprofondata nella spazzatura per un servizio praticamente inesistente. Vi siete mai domandati se gli atti da voi emanati siano legittimi e, sotto taluni profili, leciti? Tra l’altro (ma tutto sarà meglio e dettagliatamente esposto nelle più opportune sedi) avete violato i principi di buona amministrazione attraverso atti approvati con evidenti vizi formali, denunziati peraltro dagli stessi consiglieri, ingiusti e in assoluto difetto di motivazione che non consente di comprendere quale iter logico sia stato seguito per decidere l’imposizione di un tributo con efficacia retroattiva, peraltro non prevista dalla legge, quindi inapplicabile, né come possa essere stata calcolata l’aliquota senza aver stabilito, a priori, una necessaria mappatura catastale».

«Riteniamo — conclude la lettera indirizzata a Sindaco e Amministratori — che ora sia opportuno, da parte vostra, dare un segnale di buona volontà alla cittadinanza e vi chiediamo di annullare in autotutela, immediatamente, tutti gli atti relativi alla Tares. La nostra sarà una protesta pacifica ma decisa, e nelle prossime settimane porremo in essere una formale diffida al fine di promuovere una “class action procedimentale” contro l’aumento della Tares che agirà su diversi fronti, e prevederà, principalmente: Impugnazione dei singoli atti consiliari innanzi al Tar; Esposto-denuncia alla Corte dei Conti; Impugnazione degli avvisi di pagamento innanzi al giudice Tributario. Invitiamo, pertanto, i Messinesi e tutti i cittadini che ritengono che quella promossa da noi sia una giusta causa, a venire domenica 12 gennaio, alle 10.30, a Piazza Municipio per manifestare la loro protesta. Coloro che desiderano poi partecipare alla Class Action potranno rivolgersi agli incaricati di “L’Altra Messina” presenti in loco».

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