isgrò

Isgrò: “Vi spiego cos’è la Service Tax”

Pubblicato il alle

4' min di lettura

isgrò“Si è riunito l’esecutivo del Cento Studi Metropolis presieduto dal Presidente Pippo Isgrò. All’incontro ha partecipato un gruppo di giovani professionisti per affrontare una serie di tematiche relative alla interpretazione della Service Tax che dal 2014 entrerà in vigore come nuovo modello di tassazione “Federale” approvato nella scorsa legislatura dalla Commissione Bicamerale. E’stato garantito agli Italiani dall’attuale Governo presieduto dal Presidente Letta che la “Service Tax non sarà un Imu mascherata. L’obiettivo del Governo e la speranza dei cittadini e che la new tax dovrà creare un meccanismo federale di responsabilità e non un sistema che autorizzi i comuni a diventare gabellieri senza cuore. I Sindaci e le giunte supportati dai consigli comunali dovranno modellare bene e con grande senso di responsabilità la nuova tassa,solo così il cittadino elettore li potrà rivotare altrimenti li boccerà inesorabilmente. Il nuovo tributo sostituirà la Tares, la riscossione spetterà ai comuni, essa sarà divisa in due parti,la prima per coprire il costo della raccolta dei rifiuti che sarà pagata in base ai metri quadrati,la seconda per i servizi indivisibili, pagata dagli occupanti degli immobili che di fatto producono i rifiuti. La prima componente della Service Tax cioè la TARI, sarà dovuta da chi occupa locali,capannoni e aree suscettibili di produrre rifiuti. Le aliquote saranno commisurate in base alla superfice e parametrate dai tecnici comunali con ampia flessibilità ma comunque nel rispetto del principio comunitario che chi inquina paga e in misura tale, da garantire la copertura integrale del servizio. La seconda componente sarà la Tasi e sarà a carico di chi occupa i fabbricati. Il Comune potrà scegliere come base imponibile o la superfice catastale o la rendita catastale. Sarà a carico sia dei proprietari, in quanto beni e servizi pubblici locali concorrono a determinare il valore commerciale dell’immobile che dell’occupante,in quanto fruisce dei beni e servizi locali,Il Comune avrà adeguati margini di manovra,nell’ambito fissato dalla legge nazionale. In parole povere chi produrrà più rifiuti, pagherà importi proporzionali al rifiuto prodotto. Orbene i Sindaci per non sbagliare, dovranno consultarsi con i sindacati,le associazioni dei consumatori e i singoli cittadini per stabilire il principio di scelta dei fattori parametrici, al fine di non penalizzare gli utenti meno abbienti,pensionati,disoccupati,monoreddito e famiglie numerose e quanti altri si trovino in cattive condizioni economiche . Certamente non sarà un impresa facile, ma siamo fiduciosi nella Pubblica Amministrazione La capacità fiscale,cioè il gettito potenziale dei Comuni che potrebbero ottenere dal pieno di utilizzo delle facoltà di manovra fiscale sui loro tributi. Ciò dovrà avvenire nel pieno rispetto del principio dell’autonomia finanziaria di tutti i livelli di governo. Il criterio nella fissazione delle aliquote sarà limitato verso l’alto per evitare di accrescere la capacità fiscale e quindi il carico sui contribuenti,applicando aliquote massime complessive che appesantirebbero il carico fiscale delle famiglie italiane. I lavori si sono conclusi dandosi appuntamento per la seconda metà di settembre per affrontare i problemi sulla autonomia impositiva che obbliga i comuni a gestire in modo oculato la riscossione dei tributi che dovrà essere supportata dall’efficienza degli uffici finanziari legando il raggiungimento degli obiettivi dei dirigenti dei dipartimenti finanziari agli effettivi risultati ottenuti nella riduzione delle sacche di evasione”.

Pippo Isgrò

(57)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.