I diritti fondamentali e l’Europa, il ministro Marta Cartabia a Messina dialoga coi ricercatori UniMe

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Il Ministro della Giustizia, Marta Cartabia, a Messina per un incontro dedicato al tema della giustizia costituzionale e dei diritti fondamentali all’interno del contesto europeo. Nell’Aula Magna piena del Rettorato, la professoressa, nominata tra i “papabili” all’elezione come presidente della Repubblica, ha dialogato con il presidente emerito della Corte Costituzionale, Gaetano Silvestri.

Tema dell’incontro organizzato dall’Università degli studi di Messina, “Giustizia costituzionale e Diritti fondamentali nel contesto della integrazione europea”. Ad animare il dibattito, dopo i saluti istituzionali del Rettore, prof. Salvatore Cuzzocrea e dei professori Antonio Saitta e Giusi Sorrenti, entrambi Ordinari di Diritto Costituzionale, insieme alla Ministra della Giustizia, prof.ssa Marta Cartabia, il Presidente emerito della Corte Costituzionale, prof. Gaetano Silvestri. A introdurre i lavori, il prof. Antonio Saitta, che ha fatto un sunto del percorso dell’affermazione dei diritti fondamentali a partire dall’età delle rivoluzioni liberali per arrivare ai giorni nostri, in cui la nostra stessa Costituzione si inserisce in un contesto più ampio qual è quello dell’Europa. La prof. Giusi Sorrenti ha infine presentato il lavoro dell’attuale Ministro della Giustizia facendo una panoramica sui suoi studi e le sue produzioni accademiche.

il ministro della giustizia marta cartabia all'università di messina

La parola è poi passata al Presidente emerito della Corte Costituzionale, prof. Gaetano Silvestri: «Personalmente, e credo tutti noi siamo molto grati a Marta Cartabia. Siamo qui ancora una volta a rinsaldare questo legame non soltanto di amicizia e stima personale, ma di comunanza anche di prospettive di ricerca, di idealità, di interpretazioni e di costruzioni del costituzionalismo contemporaneo».

La professoressa Marta Cartabia ha quindi risposto alle stimolanti domande dei dottorandi e ricercatori dell’Università di Messina. Sollecitata, poi, sul tema dell’omogeneizzazione dei diritti fondamentali all’interno dell’Unione Europea, la professoressa Cartabia ha poi evidenziato: «I diritti umani appartengono a tutti gli uomini, ma nello stesso tempo vivono e sono radicati nella storia. La grande sfida secondo me è quella di trovare il modo di coniugare l’aspirazione dell’universalità, perché i diritti tendono all’universalità, con la storia. Quest’aspirazione c’è ma deve svilupparsi dentro il percorso storico di ogni paese. È la stessa storia dell’Unione Europea. Uniti ma distinti, uniti nella diversità. Le dicotomie nella storia dei popoli stanno insieme e sono l’origine della creatività. Il vocabolario deve adattarsi, non aspiriamo all’omogeneizzazione dei diritti, ma alla loro armonizzazione».

Diritti e internet: «Internet non è avulso dalla dimensione sociale, i diritti sono gli stessi e vanno tutelati»

il ministro della giustizia marta cartabia all'università di messinaTra i temi affrontati, sollecitato da una delle domande poste al Ministro Marta Cartabia, quello della tutela dei diritti fondamentali nel contesto di internet. «Diritti e internet – ha esordito la professoressa –, questo è un terreno da esplorare, ma che spetta a voi giovani esplorare. I diritti fondamentali hanno una storia che viene da molto lontano, una storia che cresce. Probabilmente la nuova frontiera e la nuova era dei diritti fondamentali ha a che fare con il mondo delle tecnologie, non mi piace chiamarlo “mondo virtuale” perché è reale, spesso più di dimensioni che ci sembrano più concrete. La prima riflessione che mi viene da dire è che internet non è mai qualcosa di avulso dalla dimensione sociale. I diritti sono gli stessi che abbiamo maturato nel corso della storia e che devono essere tutelati anche in quella realtà. Non vedo una “carta di internet”, i diritti ci sono, prendono una forma che dipende dal contesto in cui devono essere applicati».

«Quello che abbiamo oggi – ha precisato – è un problema che riguarda la velocità di diffusione. Non vedo le piattaforme come possibili sostituti dell’autorità giudiziaria. L’autorità giudiziaria però è lenta, arriva dopo, nel frattempo abbiamo messo a ferro e fuoco Capitol Hill. Siamo su quel confine sempre complesso della libertà di pensiero e dei suoi limiti, che è un problema nuovo per la tecnologia che abbiamo a disposizione, ma siamo sempre nell’ambito dell’evitare che i diritti diventino assoluti e potenzialmente lesivi verso le altre persone. Abbiamo bisogno di strumenti che agiscano in fretta. Sono spunti i miei, non è una riflessione compiuta».

A concludere, Silvestri: «Abbiamo un Ministro della Giustizia che finalmente crede nei valori della Costituzione».

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