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Graffiti alla Casa del Portuale. Il teatro Pinelli: “Né vandali né abusivi”

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blu2In merito alla recente e “accesa” discussione sull’occupazione della Casa del portuale, sollevatasi durante la riunione della X Commissione Consiliare non tarda ad arrivare la risposta del Teatro Pinelli a difesa delle proprie posizioni e soprattutto del valore dei murales tracciati dall’artista Blu sui muri perimetrali dell’edificio in questione.

«In relazione ai graffiti realizzati in Via Alessio Valore 39 all’ex casa del portuale — si legge nella nota —, teniamo a precisare che si tratta di opere donate da alcuni artisti alla città in sostegno alla lotta politica del Teatro Pinelli e che, a nostro avviso, e ad avviso delle migliaia di visitatori venuti appositamente per vederli, oltre a rappresentare un miglioramento estetico dei grigi muri circostanti, incarnano un contributo artistico e politico alla lotta per la difesa dei territori, di cui il Pinelli si è fatto fin’ora interprete».

Nel ribadire “la spontaneità di questa creazione artistica”, i ragazzi del Pinelli non dimenticano di sottolineare la valenza di recupero di un luogo che viceversa sarebbe lasciato al degrado. I murales dunque sono «in linea con la lotta per la riappropriazione degli spazi — prosegue il comunicato —, per molto tempo negati dalle amministrazioni alla cittadinanza. Non ci riconosciamo nelle dichiarazioni di chi ci considera dei vandali e degli abusivi. Infatti, un atto può essere illegale nella forma, ma legittimo nella sostanza».

«Alcuni consiglieri, esclusi quelli di Cambiamo Messina dal Basso, non hanno fatto altro che ribadire un concetto: con gli illegali tolleranza zero, senza nessuna distinzione, senza andare nel merito, senza cercare di interrogarsi né sul perché un atto illegale viene rivendicato come legittimo, né sul perché esso accade in una città come Messina. Con meraviglia ci chiediamo perché questa nuova era della legalità debba iniziare proprio con lo sgombero del Pinelli».

E ancora a difesa del proprio operato e dei murales: «Sembra quantomeno strano che in questa zona così ai margini del decoro urbano, agli occhi di alcuni componenti della X Commissione appaia cosi preoccupante l’opera di uno street artist tra i più importanti del mondo. Prendiamo atto che queste azioni abbiano agito da stimolo nei confronti del Comune di Messina, che mostrando un rinnovato interesse per la questione, ha manifestato l’intenzione di inaugurare un nuovo percorso di apertura verso i movimenti di street art, attraverso la previsione di una delibera che offra nuovi spazi autorizzati, soprattutto nei quartieri più abbandonati della città. Guardando con fiducia e interesse a questo tipo di processo, tuttavia riteniamo che nessuna delibera possa comunque arginare o limitare l’urgenza comunicativa della street art e la sua dirompente carica politica, soprattutto se intesa come azione diretta per la riappropriazione degli spazi e come veicolo di espressione artistica e politica libera».

«L’autogestione dei luoghi comuni, la riappropriazione collettiva di spazi per l’arte e per la cultura, sono la conseguenza di anni di devastazione ambientale, urbana e sociale avvenuta in questa città a causa di amministrazioni comunali che, fino ad ora hanno dimostrato di essere incapaci di prendersi cura degli spazi cittadini. Hanno saputo solo abbandonarli al degrado più totale.

Le argomentazioni usate da alcuni componenti della X Commissione — conclude la nota — per la gestione dei beni Comuni sono inadeguate e superficiali».

 

Intanto, mercoledì 4, alle 10.45, nell’aula del Consiglio, i gruppi consiliari comunali hanno indetto una conferenza stampa, che avrà come argomento “l’occupazione della casa del portuale”. All’incontro non prenderà parte il gruppo “Cambiamo Messina dal Basso”.

 

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