casello di villafranca, messina

«Eliminare il pedaggio a Messina nord», la richiesta del consigliere Biancuzzo

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Il consigliere della VI Circoscrizione Mario Biancuzzo, in una nota indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi e al Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, chiede che venga eliminato il pedaggio in entrata e in uscita di Messina nord.

«Richiesta immediata – scrive Biancuzzo – di eliminazione del pedaggio, svincolo in uscita e in entrata di Messina nord, che chiamano erroneamente o ingannevolmente Villafranca, mediante trasferimento gestionale amministrativo-organizzativo dell’autostrada A20 all’Anas».

Eliminare il pedaggio di Messina nord, la richiesta di Biancuzzo

La richiesta del consigliere della VI Circoscrizione di Messina, Mario Biancuzzo parte dall’incidente, all’interno della Galleria Telegrafo, dello scorso 31 agosto.

«In riferimento all’incidente occorso, nella Galleria Telegrafo, sulla tangenziale in data 31 Agosto 2021 – scrive Biancuzzo –, per sottolineare e ribadire la necessità dell’eliminazione del pagamento  in località Messina Nord, che chiamano ingannevolmente Villafranca. Sottolinenado come e quanto può contribuire negativamente ad intralciare e rallentare i soccorsi in caso di calamità e di incidenti di qualsiasi tipo. È evidente che Autorità preposte dimostrano indifferenza nei confronti della pubblica incolumità e continuano a sottovalutare le richieste di attenzione e di interventi sollecitati proprio lungo la tratta della tangenziale che collega il centro della città con la riviera nord.

Reclamo una presa di coscienza seria per affrontare nelle sedi opportune a costo zero la rimozione definitiva del pagamento del pedaggio, il più caro d’Italia €1,20 per compiere circa 10 km di trazzera, per entrare e uscire nella stessa città, rivolgendo finalmente attenzione e cura nei confronti dei messinesi tutti che ogni giorno rischiano la propria vita in prima persona durante il tragitto di collegamento nello stesso territorio, aggiungo che oltre alla rimozione del pagamento del pedaggio illegale, occorre riflettere ed adoperarsi, con tutti i provvedimenti del caso, ad un controllo serio e scrupoloso delle condizioni in cui versa l’arteria di collegamento con la riviera nord, disponendo tutti gli strumenti che la tecnologia consente per la manutenzione ordinaria e straordinaria della tratta in questione per la quale ingenti somme di denaro versate dal 1972 sono state accumulate da un pedaggio astruso imposto ad ogni mezzo in transito che voleva raggiungere Messina nord e viceversa.

Nessuno di competenza a tutto oggi si è fatto carico di rimuovere e aggiornare la segnaletica stradale alla bretella di uscita che erronemanete indica Villafranca che è tutta una altra cosa rispetto al luogo indicato che ricade nel territorio dello stesso Comune di Messina in modo inconfutabile. In estrema sintesi, il tratto più che una tangenziale assolve i compiti di bretella con la strada statale 113/dir. agevolando la viabilità dei cittadini messinesi tutti che debbono sborsare € 1,20 per entrare ed uscire dalla propria casa.

Rileva, inoltre, il fatto che, il tratto di tangenziale in questione, risulta essere il più oneroso su tutto il territorio Nazionale, infatti, per percorre circa 10 Km, il costo, non dovuto, ammonta a € 1,20. Nonostante molto recentemente sia stato creato un ulteriore varco, denominato San Michele, con una riduzione di distanza da 10 a 6 km, i costi sono comunque rimasti invariati, risultando proporzionalmente rincarati.

Ritenendo il pedaggio per attraversare Messina non dovuto, nel periodo 25 marzo 2017 al 24 settembre 2017 è stata organizzata una raccolta di 10mila firme tra i cittadini a sostegno della petizione. Per completezza di informazione, corre l’obbligo precisare che, la barriera in argomento non consente l’ingresso e l’uscita in entrambi i sensi di marcia, ma esclusivamente l’entrata e l’uscita per raggiungere lo stesso Comune di Messina. Inoltre, viene rilasciato un attestato di pagamento falso, con dicitura Villafranca.

Considerato che il pagamento del pedaggio dal 1972 è posizionato all’interno del Comune di Messina è evidente che finora per decenni milioni di automobilisti in transito in ambedue le direzione sono stati obbligati a pagare un pedaggio illegittimo».

I dubbi di Biancuzzo

Sono diverse i dubbi da chiarire per Biancuzzo, che scrive:

«Perché la petizione effettuata nel 2017 con ben 10mila firme raccolte non abbia avuto seguito, a dispetto della normativa che la disciplina, riscontrando la totale passività e il silenzio assordante da parte delle Istituzioni locali, regionali e nazionali.

A seguito di quanto asserito al punto 1 lo scrivente nell’anno 2020 il giorno 17 del mese di luglio ha inviato, per raccomandata al Presidente del Senato della Repubblica, l’intero carteggio riguardante la petizione di cui all’oggetto, affinché almeno il Senato potesse legiferare per dare seguito alla abolizione di un pedaggio illegittimo.

Occorre sottolineare che lo scrivente, in qualità di consigliere, quotidianamente, instancabilmente, lotta attraverso l’invio di note alle Autorità competenti per eliminare un pedaggio abusivo che ha compromesso lo sviluppo della ridente località balneare-collinare più bella della città, impedendone lo sviluppo delle attività economiche ormai collassate, inficiando la densità demografica della zona, ulteriormente danneggiata dall’accorpamento dei quartieri, senza uno studio approfondito e senza delimitazioni territoriali, senza tenere conto che l’attuale VI Quartiere raccoglie una ampia e vasta zona configurandosi come il più grande d’Italia.

Considerato che i cittadini, residenti a nord del Comune di Messina, sembrano essere figli di un Dio minore quando reclamano l’ingiustizia subita per pagare un pedaggio indebito, che limita la libertà di chi va e viene e si sposta nello stesso territorio, imponendo una tassazione iniqua per la quale c’è da pensare che lo stato di diritto e i valori della cittadinanza per colpa del pedaggio sono sospesi».

Cosa chiede il consigliere Biancuzzo

«Chiedo di assolvere definitivamente l’annosa questione del pagamento dell’ingiusto e truffaldino pedaggio in località Messina nord, chiamato ingannevolmente Villafranca, con la modifica della concessione autostradale ministeriale al CAS e il trasferimento dell’intera tangenziale di Messina, ad ANAS. Avvalorato dal fatto che gli svincoli denominati Giostra ed Annunziata, rientranti sempre nella tangenziale sempre A 20, non fanno parte del sistema autostradale in concessione al CAS.

Infine, si osserva come, la tangenziale non possiede i requisiti autostradali e come tale deve essere esclusa dalla concessione autostradale ed assegnata in gestione ad ANAS e conseguentemente priva di pagamento di pedaggio, come da tutte le strade gestite dall’ANAS».

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