«Il Consiglio Comunale preferisce accondiscendere ancora una volta ai voleri dell’omino forte dello Stretto»: commenta così Cambiamo Messina dal Basso (Cmdb) la recente presa di posizione di quattro esponenti del Civico Consesso che, nelle scorse ore, hanno chiesto al sindaco Cateno De Luca di ritirare le sue dimissioni.
Il 15 gennaio 2021 il Primo Cittadino ha protocollato le sue dimissioni, con la premessa, però, che avrebbe avuto 20 giorni per ripensarci e che, se entro quel lasso di tempo si fossero verificate due precise condizioni (la revoca dell’incarico di Direttore Generale dell’ASP di Messina a Paolo La Paglia, l’efficacia della sua ordinanza nel ridurre i contagi da coronavirus in città, poi firmata il 17 gennaio 2021), le avrebbe ritirate. Mancano adesso 10 giorni alla “scadenza” e, nel frattempo, il consigliere Nello Pergolizzi di Libera Me e i colleghi del gruppo misto Ciccio Cipolla, Serena Giannetto e Salvatore Serra hanno lanciato due appelli al Sindaco di Messina, chiedendogli di fare un passo indietro e di rimanere.
L’iniziativa non è però piaciuta a Cambiamo Messina dal Basso, che ha criticato aspramente, da un lato Cateno De Luca, dall’altro i quattro consiglieri comunali: «L’iniziativa di alcuni consiglieri comunali di chiedere al sindaco il ritiro delle sue dimissioni, proprio all’indomani dell’ennesimo e volgare attacco di De Luca ad una consigliera, è probabilmente la rappresentazione più fedele del “carattere” dell’attuale consiglio comunale, o meglio di buona parte di esso».
«Invece di protestare in maniera veemente per i continui attacchi ed insulti del sindaco a singoli consiglieri o all’intero consiglio – scrive Cmdb –; invece di discutere della relazione annuale del sindaco, dalla quale emerge la mancata attuazione del suo programma elettorale, come si è dimostrato in maniera dettagliata con la controrelazione Reazione a Cateno; invece di approfondire la questione delle ordinanze illegittime e dei comportamenti dannosi per la collettività seguiti dal Sindaco in questa terribile emergenza pandemica, il Consiglio Comunale preferisce accondiscendere ancora una volta ai voleri dell’omino forte dello stretto, e cerca di aiutarlo ad uscire dall’angolo in cui egli stesso si è chiuso con la presentazione delle sue dimissioni».
«Sia chiaro: la democrazia e il volere popolare manifestato a giugno 2018 è intoccabile – prosegue Cambiamo Messina dal Basso. Ma la democrazia presuppone anche un utilizzo degli strumenti democratici che invece sono stati, da allora, più e più volte sotterrati, come ad esempio ha testimoniato la vicenda dell’uscita da TaoArte nonostante parere contrario del consiglio comunale».
Fatte queste considerazioni, Cmdb conclude incitando il Consiglio (o parte di esso) a cambiare atteggiamento: «Su la testa consiglieri comunali: dimostrate responsabilità per tutelare la democrazia e la rispettabilità della nostra città, più volte offesa e dileggiata da comportamenti al limite del ridicolo. Non si può in piena pandemia “giocare” con chi un giorno si dimette per La Paglia buttando fuoco sui consiglieri comunali e, quando scopre che non verrà rimosso, chiedere il loro aiuto. Su la testa e meno proclami, più azione e, se vogliamo, orgoglio: la tredicesima città d’Italia non merita di sottostare ai bluff di chi non si rende conto della gravità di cosa fa».
(Foto di repertorio)
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