Un paio d’ore di pioggia e Messina si allaga: la corsia del tram diventa un suggestivo lago artificiale, la Panoramica si trasforma in una Venezia del Sud con lo Stretto e la Calabria a fare da sfondo. Pittoresco, certo, ma forse (forse) le cose non dovrebbero andare proprio così. Inutile dirlo, anche se il maltempo all’ora di punta mattutina si era ormai placato, il traffico ha dato il meglio di sé, complice quella malvagia creatura che è il martedì.
Ogni mattina di pioggia il messinese della zona Nord (ma anche quello della zona Sud e chiunque, in generale, non abiti in centro città) sa che dovrà uscire di casa almeno mezz’ora prima del solito, non per arrivare puntuale a lavoro (o a scuola per accompagnare i propri figli, o all’Università), ma quantomeno per ridurre il ritardo di qualche minuto e, magari, trovare parcheggio (possibilmente nel rispetto del Codice della Strada). Sì, ci sono i mezzi, ma anche i bus subiscono il traffico e il tram non è esattamente una garanzia con il maltempo. L’“opzione bicicletta” con la pioggia e gli allagamenti di cui sopra per il momento la scartiamo.
Quindi, il messinese volenteroso si arma di santa pazienza, accende la radio e si prepara alle lunghe code e al traffico che lo aspettano. Ed è qui che il tempo di percorrenza si dilata. Per compiere in macchina un tragitto per cui normalmente ci voglio 30 minuti, con il maltempo e la pioggia a Messina ci si mette almeno un’ora (quando va bene). A prova di cronometro.
Il messinese meno paziente, invece, si mette in macchina più o meno alla stessa ora del messinese paziente, ma con animo meno sereno. Non rispetta gli “stop”, sfreccia sulle pozzanghere incurante dei pedoni (sì, esistono e sono tra noi) e suona il clacson, come se fosse una sorta di raggio laser, panacea di tutti i mali, in grado di far sparire tutti gli altri veicoli in un sol colpo.
Ma nell’attesa, che se non altro lascia il tempo per riflettere, non si può non notare che Messina la mattina presto è bella. Peccato per il traffico, peccato si allaghi con la pioggia, peccato.
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