Visita a sorpresa, nel pomeriggio, del presidente della Regione Nello Musumeci e dell’assessore alla Salute, Ruggero Razza, all’aeroporto di Catania. Il governatore ha voluto verificare, personalmente, il sistema dei controlli sanitari sui passeggeri in arrivo nello scalo etneo, per l’emergenza nazionale Coronavirus.
«Abbiamo potuto constatare – evidenzia il presidente – che, solamente da tre giorni, l’Ufficio della sanità marittima, aerea e di frontiera provvede all’accertamento delle condizioni dei viaggiatori su tutti i voli in arrivo. Prima, infatti, il controllo era previsto solo per gli aerei provenienti da Roma o dai Paesi extra Ue. Una vigilanza, quindi, assolutamente lacunosa, così come avevamo denunciato fin dal primo giorno della dichiarazione dello stato di emergenza nazionale. Siamo soddisfatti che finalmente la nostra richiesta sia stata accolta, anche se con ritardo, estendendo le verifiche a tutti. Ovviamente, non possiamo fermarci al solo scalo etneo, tanto che abbiamo in programma dei sopralluoghi anche negli altri aeroporti dell’Isola. Ci troviamo, infatti, in un momento particolare nel quale la parola d’ordine è prudenza e non si può lasciare nulla al caso».
Ieri mattina, Musumeci e Razza erano intervenuti, in video conferenza, alla seduta del Consiglio dei ministri e dell’Unità di crisi, allargata a tutti i governatori, per fare il punto sulla situazione in Italia. Musumeci ha ribadito, ancora una volta, la necessità di maggiori controlli, da parte dello Stato, nei porti, nelle stazioni ferroviarie e negli aeroporti su tutti i voli diretti in Sicilia. Ma ha chiesto anche il potenziamento dei reparti di rianimazione in alcuni ospedali dell’Isola ed evidenziata la necessità di estendere le misure economiche, che verranno adottate nelle prossime ore, anche alle Regioni del Centro-Sud, non limitandole soltanto a quelle del Nord, limitrofe ai focolai del virus.
«La crisi delle aziende siciliane – ha detto Musumeci a Conte – si preannuncia disarmante a causa della epidemia e da Roma ci aspettiamo interventi di sostegno adeguati».
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