Coronavirus. Supermercati chiusi alle 18: la nuova ordinanza di Cateno De Luca

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Revocata un’ordinanza se ne fa un’altra, anzi tre. Il sindaco di Messina, dopo lo stop del Prefetto, ha disposto la revoca dell’ordinanza n.60. Al suo posto ne sono state firmate tre, che stabiliscono le nuove disposizioni in materia di: mobilità all’interno del centro urbano e la disciplina delle attività che si possono continuare a svolgere (ordinanza n. 61), interventi di sanificazione (ordinanza n, 62) e trasporto pubblico (ordinanza n.63).

«Non siamo alla ricerca dello scontro con nessuna autorità – ha dichiarato Cateno De Luca – per questo disponiamo che venga revocata l’ordinanza n 60».

Ma cosa prevedono le nuove restrizioni per contenere il contagio da coronavirus?

La nuova ordinanza “coprifuoco 2” si uniforma a quanto stabilito dal dpcm dell’11 aprile per quanto riguarda la suddivisione delle attività che possono rimanere aperte e quelle che invece devono abbassare la saracinesca ma il sindaco ordina la riduzione dell’orario.

Chi resta chiuso a Messina

«A conferma di quanto disposto dal DPCM 11 marzo 2020, la sospensione delle attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità individuate nell’allegato 1, sia nell’ambito degli esercizi commerciali di vicinato, sia nell’ambito della media e grande distribuzione, anche ricompresi nei centri commerciali, purché sia consentito l’accesso alle sole predette attività. La chiusura, indipendentemente dalla tipologia di attività svolta, dei mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari. La sospensione delle attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale, che garantiscono la distanza di sicurezza interpersonale di un metro. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto. Restano, altresì, aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande posti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situati lungo la rete stradale, autostradale e all’interno delle stazioni ferroviarie, aeroportuali, lacustri e negli ospedali garantendo la distanza di sicurezza interpersonale di un metro. La sospensione delle attività inerenti i servizi alla persona (fra cui parrucchieri, barbieri, estetisti) diverse da quelle individuate nell’allegato 2 del DPCM 11 marzo 2020».

Chi resta aperto dalle 7 alle 18

«Ipermercati, supermercati, discount alimentari, minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimentari vari, punti vendita di generi alimentari, titolari delle autorizzazioni per l’esercizio del commercio ambulante sul suolo pubblico, itinerante e a posto fisso, e su area pubblica, apertura alle ore 7:00 e chiusura alle ore 18:00».

Chi resta aperto dalle 8 alle 14

«Attività non alimentari, (elencate sempre nel dpcm dell’11 marzo 2020) con espressa esclusione delle attività disciplinate dal Regolamenti sovracomunali quali sono le grandi strutture di vendita, apertura alle ore 8:00 e chiusura alle ore 14:00». Ovvero:

  • Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici;
  • Commercio al dettaglio apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni (ICT) in esercizi specializzati (codice ateco: 47.4) Commercio al dettaglio di ferramenta, vernici, vetro piano e materiale elettrico e termoidraulico;
  • Commercio al dettaglio di articoli per l’illuminazione;
  • Commercio al dettaglio di articoli di profumeria, prodotti per toletta e per l’igiene personale
  • Commercio al dettaglio di piccoli animali domestici
  • Commercio al dettaglio di materiale per ottica e fotografia
  • Commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico e per riscaldamento
  • Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet
  • Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato per televisione
  • Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto per corrispondenza, radio, telefono
  • Commercio effettuato per mezzo di distributori automatici

Non hanno limitazioni di orario i concessionari dei monopoli di Stato, distributori di carburante e le edicole.

Secondo il sindaco di Messina la nuova ordinanza per la prevenzione del coronavirus non entra più in contrasto con le disposizioni nazionali, ma potrebbe esserlo con l’ordinanza firmata ieri dal Presidente della Regione Musumeci che ordina a chiare lettere che: «I sindaci, d’ora in poi, prima di emettere ordinanze in materia dovranno raccordarsi, preventivamente, con il Coordinamento della presidenza della Regione, tramite l’Anci Sicilia o il dipartimento della Protezione civile regionale».

L’ordinanza n.61 ordina inoltre:

  • La chiusura di tutte le Ville Comunali e di tutti gli impianti sportivi pubblici e privati, con assoluto divieto di accesso.
  • Ad AMAM SpA di procedere, fermo restando l’iter amministrativo da definire in merito ai crediti pregressi, alla rimozione temporanea dei sistemi di riduzione e/o interruzione sulle portate idriche delle utenze morose secondo ordine di priorità dettato da criticità e necessità di fornitura del servizio.
  • Alle Società Partecipate e Aziende Speciali del Comune di Messina di sospendere l’attività di tutti gli uffici disponendo le ferie d’ufficio per tutto il personale non necessario a garantire l’effettuazione dei servizi essenziali, attivando tutte le procedure relativi allo smart working ove possibile, e rimodulando il servizio esterno, riducendo la prestazione in modo proporzionale alla prevedibile riduzione del numero dell’utenza per effetto dell’ottemperanza delle disposizioni della presente ordinanza.
  • Al Dipartimento Servizi Ambientali ed alla Messina Servizi Bene Comune Spa di disporre un servizio di sanificazione delle reti stradali, pubbliche vie, piazze, da eseguire con cadenza periodica per almeno tre volte, sull’intero territorio comunale.

 

 

 

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  1. Ma uno smart working di livello con il settore urbanistica ed edilizia privata a quando? Ok alla difficoltà di lavorare in sicurezza nei cantieri, ma le progettazioni e consulenze potrebbero continuare, sarebbe da garantire il servizio di ricevimento da remoto e l’accesso agli atti sempre in dematerializzato.

  2. Giusto per incasinarci ulteriormente… De Luca, non sei cosa. Sei una delusione!

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