foto di un medico o infermiere che indossa i guanti

Coronavirus, l’Ordine Nazionale dei medici chiede il «lockdown totale in tutta Italia»

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«Lockdown totale in tutto il Paese». A dirlo – durante un’intervista a Gr 2 Rai – è Filippo Anelli, Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici.

«La carenza c’è (5 mila, 7 mila medici) e la stima tende ad aumentare. Abbiamo 23 mila medici che hanno partecipato al concorso di specializzazione che è bloccato dai rincorsi. Dobbiamo inserire tutti nel sistema per avere una boccata d’ossigeno».

I medici specializzandi – secondo Anelli – potrebbero essere di grande ausilio per i colleghi che stanno affrontando l’emergenza sanitaria da Covid-19. In disaccordo, invece, sullo spostamento di medici specializzati in altre branche verso la cura del Covid-19.

«Se un oculista deve diventare un internista qualcosa non funziona. La formazione non è un optional. Lo scenario che si prospetta è drammatico, non solo per la cura dei malati Covid, ma soprattutto per il trattamento di tutti i malati che hanno altre patologie. Per questo servono misure drastiche come un lockdown totale, per evitare di andare a fine dicembre inizio gennaio a dover sommare il trattamento di malati Covid con quelli affetti da influenza».

Carenza di personale medico – ci sarà un nuovo lockdown?

Il Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici non è l’unico a chiedere misure più restrittive in tutto il Paese. Anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando parla di “strage annunciata” e invia una lettera al Governo Regionale e al Presidente del Consiglio, «pronto soccorso senza ossigeno».

Anche il consulente del ministro della Salute, Walter Ricciardi – intervenuto a “Che tempo che fa” – ha parlato di «interventi rapidi» e ha aggiunto «si profila una tragedia nazionale annunciata per un virus che non ha bisogno di perdita di tempo ma di una catena di comando nazionale unica.

Questa estate – ha detto Ricciardi – abbiamo perso tempo, le seconde ondate le abbiamo avute sempre, era tutto prevedibile, alcune regioni hanno recepito quanto noi abbiamo sostenuto, altre no. Ora bisogna riunirci tutti, basare le decisioni sull‘evidenza scientifica, e farlo presto. Vanno rafforzati medici e infermieri, anche spostando le persone da una parte all’altra del Paese, perché molti tra di loro si stanno riammalando».

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