Nulla di nuovo sul fronte del Centro NeMO Sud di Messina. Uil e Uil Fpl puntano il dito contro l’assessore alla Salute, Ruggero Razza, accusandolo di aver provocato, con le sue «mancate decisioni» gravi conseguenze ai pazienti. E proprio ai pazienti si rivolgono i segretari dei due sindacati, chiedendogli di non procedere con lo sciopero della fame annunciato da alcuni di loro, per protesta, nei giorni scorsi.
Dopo annunci andati a vuoto e una mobilitazione generale da parte della società civile e di molti esponenti della politica messinese, sembrerebbe che sul futuro del Centro NeMO Sud si brancoli ancora nel buio. A sollevare nuovamente la questione sono Ivan Tripodi, segretario generale di Uil Messina, e Giuseppe Calapai, segretario generale di Uil Fpl.
«Il tempo è quasi scaduto – scrivono a nome delle due organizzazioni sindacali. In merito alla vertenza del Centro Nemo di Messina l’assessore regionale alla salute, Ruggero Razza, deve mantenere gli impegni assunti. Infatti, a conclusione dell’incontro con la Uil svoltosi a Palermo lo scorso 13 luglio, l’assessore si era formalmente impegnato a presentare una proposta definitiva per garantire la continuità assistenziale ai circa 5.000 pazienti affetti da gravi malattie neuromuscolari (sla, sma, distrofie, ecc.) e per salvaguardare i livelli occupazionali dei lavoratori del Centro Nemo».
«In questo quadro – scrivono da Uil e Uil Fpl –, è opportuno evidenziare che le mancate decisioni dell’Assessorato regionale alla Salute stanno provocando gravissime conseguenze ai pazienti del Centro Nemo, alcuni dei quali, nei prossimi giorni, intendono iniziare lo sciopero della fame. Si tratta di una protesta eclatante e giustificata che potrebbe mettere a serio rischio le loro vite».
«Chiediamo – scrivono i sindacati – a questi pazienti di soprassedere da questo gesto estremo per salvaguardare la loro già fragile salute, in quanto sarà il sindacato a farsi carico di nuove iniziative per ottenere la risoluzione di una vicenda che sta assumendo i contorni di una immane tragedia umana che sfregia pesantemente le coscienze di tutti i cittadini».
«Il Presidente Musumeci e l’assessore Razza – concludono Tripodi e Calapai – non hanno più alibi e devono dare, in tempi brevissimi, le giuste risposte attese dai pazienti e dai lavoratori».
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