«Presidente della Regione ti chiedo sommessamente di fare un’ordinanza e adottare questa banca dati. Io ora la devo sospendere e ogni ora che rimarrà sospesa, purtroppo, farà saltare tutto il lavoro che è stato fatto». Con queste parole in sindaco Cateno De Luca ha annunciato qualche minuto fa in diretta Facebook lo stop all’utilizzo della strategia “Si passa a condizione” sullo Stretto di Messina e la sospensione dell’utilizzo della banca dati.
«Mi dispiace non poter dire più ai siciliani chi entra e non avere più la situazione sotto controllo. L’unico che può salvare questo lavoro è il presidente della Regione, Nello Musumeci». Ed è proprio a lui che De Luca annuncia di voler inviare a breve una richiesta bene precisa. «Sto presentando al Presidente della Regione Siciliana richiesta di adottare lui questo sistema – ha spiegato il sindaco di Messina – e di comportarsi come il Presidente della Sardegna. Se fa l’ordinanza immediatamente, questo sistema verrà utilizzato per Messina e per tutto il resto della Sicilia».
La decisione di Cateno De Luca arriva dopo il SI del Consiglio dei Ministri all’annullamento straordinario dell’ordinanza 105. Sulla proposta presentata dal Viminale, nella giornata di ieri, infatti, si era espresso positivamente prima il Consiglio di Stato e dopo il CdM. Mancava un ultimo passaggio, il recepimento con Decreto da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ma De Luca ha deciso di fermarsi qui.
«Visto che il Consiglio dei Ministri ha deliberato di annullare l’ordinanza, io devo sospendere l’utilizzo della banca dati. Potrei andare avanti infischiandomene anche del decreto del Presidente della Repubblica e otterrei il procedimento di sospensione o decadenza da sindaco di Messina. Questa seconda strada mi tenta e se non fosse stato un periodo così delicato l’avrei fatto e sono ancora tentato, perchè vi ho citato fatti che dimostrano che io sono stato preso di mira, non ci sono dubbi. ma cosa otterremmo?».
Cateno De Luca ha quindi scelto di chiedere l’intervento del Presidente della Regione, Nello Musumeci al quale ha rivolto pubbliche scuse, seppur non prove di frecciatine. «Ti chiedo di smetterla con l’atteggiamento dell’offeso. Ti chiedo scusa per tutte le brutte parole e gli attacchi che ho formulato nei tuoi confronti. Scendi dal piedistallo, nemmeno alla Ministra ho chiesto pubbliche scuse. Adotta la banca dati per dare garanzia alla Sicilia che i sacrifici che stiamo facendo hanno un senso».
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Prima offende, insulta e poi fa il figliol prodigo. E ci chiediamo ancora perché Messina resta fuori da tutto. E mi chiedo pure io perché l’ho votato. Mi pento e chiedo scusa io a tutti i miei concittadini.