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Casa dello Studente, la Faranda “attacca”. Il Collettivo: “Ipocrisia”

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Casa Studente occupata1Sui danni rilevati alla Casa dello Studente e stimati in 40mila euro sono polemiche. La struttura di proprietà dell’ente universitario è stata ritrovata in condizioni pessime in attesa che vengano avviati i lavori di messa in sicurezza secondo il bando pubblicato nei mesi scorsi dall’Ersu. Il 2 maggio si era conclusa l'”occupazione” del collettivo studentesco che aveva manifestato contro l’ipotesi che i locali potessero essere utilizzati come Secondo Palazzo di Giustizia e in un comunicato di chiusura hanno sottolineato che avevano già descritto alcune condizioni come la rottura di alcune plafoniere in cui avevano trovato l’immobile. La capogruppo del Nuovo Centrodestra al Comune, Daniela Faranda, dice: “Chiedo, in qualità di capogruppo Ncd, al sindaco una chiara e decisa presa di posizione verso chi, tra loro, ha posto in essere questa indecorosa condotta. In qualità di Presidente della X Commissione avevo avvertito, già durante l’occupazione della Casa del Portuale, come vi fosse il rischio che l’occupazione da strumento di denuncia diventasse consuetudine di gruppi organizzati e, che, nel silenzio assordante delle Istituzioni, alcuni tra gli occupanti potessero distruggere “beni comuni” dei quali, avevano dichiarato, si sarebbero presi cura. Ritengo che chi ha danneggiato la struttura – ha proseguito la Faranda – debba rispondere dei danni causati perché, in caso contrario, questi graverebbero sulla comunità intera”. Il collettivo studentesco ha replicato per bocca di Elena Zanghì: “Non si sa cosa sia potuto succedere all’interno della struttura dal 2 maggio ad adesso. Non si può non notare l’ipocrisia di chi non si duole mai di certi keynesismi clientelari radicati nei nostri territori (la Casa dello studente è stata negli ultimi anni ristrutturata varie volte, senza mai renderla fruibile al “pubblico”) ma è pronto a strumentalizzare ogni evento, a collocarlo nella solita cornice che suggerisce: “Non ribellatevi, la ribellione e il teppismo sono necessariamente contigui”. 

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