Ecco come cambierebbe Messina con il Ponte sullo Stretto

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La costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, nonostante fiumi di parole promesse, è ancora lontana anni luce. Ma il dibattito resta sempre vivo, alimentato da sostenitori e oppositori di un’opera che cambierebbe drasticamente il volto della città, garantendole magari la svolta che tutti auspichiamo.

Nell’attesa di percorrere quei tre chilometri che separano la Sicilia dalla Calabria, ci siamo soffermati sulle infrastrutture che Messina riceverebbe in contemporanea alla realizzazione del ponte. La mobilità cittadina, infatti, subirebbe un profondo cambiamento grazie a nuove strade e ferrovie, con chiari benefici in termini di traffico e tempi di percorrenza.

Carte alla mano, abbiamo immaginato di compiere un viaggio partendo dal centro cittadino per poi passare dall’altra parte dello Stretto e raggiungere il Continente. Lo faremo in auto e in treno, seguendo alla lettera quanto previsto nel progetto preliminare, revisionato nel 2002.

IN AUTO

14877269_10210727105282629_866829918_nIpotizziamo di partire con la nostra vettura dal centro cittadino. Dopo aver imboccato il viale Europa, ci immettiamo in tangenziale proseguendo in direzione Palermo. Superiamo lo svincolo di Boccetta e proseguiamo verso l’ultima uscita di Giostra, in corso di completamento, ribattezzata adesso in “Messina Ponte“. Da qui percorriamo la bretella e ci immettiamo all’interno della galleria S.Jachiddu la cui uscita è collegata ad nuovo viadotto che passa sopra la Cittadella Sportiva dell’Università. Nei pressi della facoltà di Farmacia, imbocchiamo un’altra galleria che buca la montagna che separa l’Annunziata da Pace. Il tunnel si conclude all’altezza del torrente Guardia con il nuovo svincolo che, attraverso una rotatoria, permette di raggiungere Curcuraci o di immettersi sulla Panoramica.

Noi, invece, proseguiamo dritto e ci immettiamo ancora in galleria, passando sotto l’abitato di Faro Superiore, per poi rivedere la luce nei pressi di Casa Bianca. All’altezza di Timpazzi, c’è una grande area che ospita il casello per il pedaggio ed un altro svincolo che permette di raggiungere il tratto finale della Panoramica. Superato il casello, l’autostrada curva fino ad innestarsi sul viadotto che porta direttamente al Ponte sullo Stretto. Immagine2jpg

Si tratta di una nuova tangenziale a due corsie, lunga 12 chilometri (di cui 7.5 in galleria) dallo svincolo di Giostra all’ingresso del Ponte. Un’arteria che permetterebbe ai messinesi di attraversare l’intera Messina in poco più di mezz’ora, evitando le trafficate strade cittadine.

 

IN TRENO

14877912_10210727103522585_1182673427_nLa novità più importante, per il settore ferroviario, riguarda la costruzione di una stazione passante chiamata “Messina Ponte” che andrebbe ad affiancare la storica Messina Centrale, il cui utilizzo verrebbe ridimensionato al traffico regionale e alla metroferrovia con una riduzione del numero di binari. La nuova stazione sorgerebbe nei pressi della parte bassa di via Salandra, nell’area attualmente occupata dallo scalo ferroviario. In essa confluirebbero le linee per Palermo e Catania – Siracusa collegate direttamente con il nuovo tracciato diretto al ponte.

Immaginiamo di partire dalla stazione di Milazzo, osservando il percorso dal finestrino di un treno diretto a Roma Termini. Il convoglio corre verso Messina e imbocca la galleria Peloritana all’altezza di Villafranca Tirrena. Dopo aver percorso il lungo tunnel, ecco la fermata nella nuova “Messina Ponte”. Si riparte seguendo il tracciato che prevede l’interramento all’altezza della parte bassa di via S.Cecilia. Da qui la linea corre in galleria attraversando parte del centro cittadino fino a salire verso Montepiselli, bypassando l’area urbana. Si raggiunge, quindi, il villaggio Annunziata con la nuova fermata realizzata nei pressi della scuola elementare Beata Eustochia, pochi chilometri dopo si arriva all’altra fermata metropolitana nei pressi dell’ospedale Papardo. La linea torna in superficie, correndo in mezzo alla collina che separa Ganzirri dal litorale tirrenico. All’altezza del cimitero di Granatari, i binari si inseriscono in mezzo alle due carreggiate dell’autostrada e proseguono verso il Ponte.

Prima di attraversare lo Stretto, abbiamo percorso 15 chilometri di linea a doppio binario, tra la nuova stazione passante e l’ingresso del ponte, seguendo un tracciato realizzato quasi interamente sottoterra.

Andrea Castorina

 

 

 

 

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  1. Caro Andrea Castorina, mi piacerebbe invere leggere una relazione dello stato delle nostre autostrade, che dire che fanno schifo è dir poco, poiche oltre il danno …la beffa!!! paghiamo…….
    ma quanto dobbiamo ancora aspettare per vedere il viadotto Ritiro ultimato??? o aspettiamo prima che crolla per rifarlo??? ormai ho perso il conto degli anni dei lavori in corso iniziati ed ancora non si sa bene, quando finiranno, e questi sono meno di un paio km di autostrada!!!!!! da quanto tempo non vai a Catania , partendo da Messina??? se non conosci a memoria la strada vai a sbattere……..non esistono più i catirifrangenti, per non parlare delle buche……e lavori in corso vari!!! e della Messina Palermo???
    Belllo il tuo articolo sul PONTE del quale come hai capito non lo voglio. Perchè nonfai degli articoli a ripetizione tipo copia e incolla tutte le settimane sulle cose che non vanno???? chissà a furia di leggerle qualcuno FORSE almeno ci penserà……….buon lavoro.

    1. Forse non ti è chiaro, ma senza ponte non avrai nulla di ciò che chiedi !! E poi, vorrei sapere come fa un messinese a non volere il ponte, l’unica opera che potrebbe davvero dare lustro ad una città in ginocchio, con i giovani che scappano, senza futuro e prospettive, invasa costantemente dai tir che la appestano e rendono il traffico peggiore di quello che sarebbe con gli svincoli creati appositamente per il ponte, un’opera che porrebbe fine alla schiavitù (ed al monopolio) dei vecchi, inquinanti e lenti traghetti, che permetterebbe a tutti i siciliani (ricordati che siamo più di 5 milioni), di viaggiare in treno come tutti i cittadini europei di serie A, e non sottostare al l’attraversamento da far west col treno che se va bene si effettua in due ore e mezza, avere finalmente l’alta capacità ferroviaria che permetterebbe lo sdoganamento nei ns porti di qualche centinaia di migliaia di containers, con una ricaduta occupazionale enorme, containers che attualmente finiscono nei porti del nord Italia e nord Europa, che se la ridono alle ns spalle quando sentono che i siciliani non vogliono il ponte sullo stretto !!!! Il ponte serve a tutti i siciliani, ma anche ai calabresi ed all’Italia intera, e fino a che non sarà realizzato, continuerai a lamentarti dei viadotti che mancano, delle buche e di tutto il resto che non è stato mai realizzato fino ad ora !!!!

  2. Antonino quello di cui si lamentano è colpa del Ponte?
    All’ autore (ed a chi legge il pezzo) devo osservare che la descrizione della linea ferrata ( e Stazione) non è aggiornata ( vedi il grafico )

  3. Mentre la Turchia ha iniziato la costruzione del suo quinto ponte sospeso di 3623 metri con campata unica (record mondiale) di 2023 metri con un ammodernamento infrastrutturale “cazzuto”, in Sicilia abbiamo ancora certi personaggi che si oppongono alla realizzazione del Ponte sullo Stretto. Nel 2023, quando il loro Ponte di Çanakkale sarà aperto, i turchi per attraversare lo Stretto dei Dardanelli impiegheranno solo 4 minuti contro gli attuali 60 tra attesa e traghettamento. Certo in Sicilia abbiamo tanti problemi, le autostrade da terzo mondo, le ferrovie da terzo mondo, la mentalità da terzo mondo e la mafia che si è evoluta mettendo le mani sulle grandi infrastrutture del Nord Italia che della mafia e delle tangenti se ne fottono e le costruiscono lo stesso.
    Chi non vuole il Ponte non ama Messina e nemmeno la Sicilia, certo abbiamo o sole, abbiamo o mare e il nostro orticello ben curato ma abbiamo anche la tratta ferroviaria più lenta del mondo, oltre due ore per solo 3 km di Stretto!
    Un’opera che cambierebbe drasticamente il volto della Città dove tra annunci di “Città Metropolitana”, “Area Integrata dello Stretto” e menate varie rimangono solo chiacchere. Quello che è sicuro con la realizzazione del Ponte sullo Stretto si avrebbero benefici indiscutibili:
    – Liberazione totale e definitiva dalla schiavitù da attraversamento, gommato e ferroviario, che subiscono da decenni Messina e Villa San Giovanni;
    – Recupero e riqualificazione di vaste aree di territorio pregiato attualmente ad uso esclusivo dei traghettatori;
    – Liberazione definitiva della rada San Francesco;
    – Eliminazione del traghettamento sullo Stretto con elevato recupero ambientale;
    – Realizzazione della “Metropolitana dello Stretto” che avrebbe collegato l’attuale stazione Messina C.le attraverso le nuove stazioni Europa, Annunziata, Papardo e sarebbe arrivata fino all’aeroporto di Reggio Calabria;
    – Realizzazione della nuova stazione a Gazzi per i treni A/V sulla linea ME-CT-PA;
    – Realizzazione della canna autostradale mancante San Jachiddu tra Giostra e Annunziata;
    – Realizzazione dello svincolo Annunziata;
    – Realizzazione dello svincolo di Curcuraci;
    – Realizzazione del mini svincolo di Ganzirri;
    – Riqualificazione stradale attorno ai laghi di Ganzirri;
    – Realizzazione di un nuovo collettore fognario di Ganzirri;
    – Realizzazione di un nuovo collettore per la raccolta delle acque meteoriche di Ganzirri;
    – Ripascimento delle coste con i materiali escavati;
    – Colmatura delle cave di argilla dismesse in provincia di Messina e Reggio Calabria e relativo recupero ambientale;
    – Realizzazione sotto la torre e il viadotto Pantano di un parco dotato di attrezzature sportive;
    – Realizzazione fronte area torre di una vera passeggiata a mare.
    – Migliaia di posti di lavoro per tutta la durata della costruzione.
    – Pubblicità mondiale POSITIVA per Messina in quanto sede di un’opera ingegneristica unica al mondo;
    – Ricaduta IRAP per Messina non indifferente
    – Realizzazione del Centro Direzionale progettato dall’Architetto Daniel Libeskind che avrebbe riqualificato la parte calabra facendone un belvedere veramente unico al mondo.
    Detto questo consiglio a chi è contrario al Ponte sullo Stretto di uscire dal loro provincialismo e di farsi un giro per il Mondo civilizzato (non navigando su internet) ma guardando la realtà dei fatti!

  4. Solo gli ignoranti conclamati non vogliono il Ponte. “Quod erat demonstrandum”.

  5. Poi passa u Lattaru e ti sbigghia!

  6. Il progetto del Ponte è molto più accurato e ambizioso di quanto si creda. E’ partito anni fa, con l’affossamento della città sotto ogni fronte. Con continue umiliazioni, sprechi di risorse ed emarginazione dal panorama regionale e nazionale. Prima o poi si son detti, per disperazione, inizieranno a reclamare ‘sto ponte.

  7. Mi domando e chiedo, se per la bretella di Giostra ancora non si hanno notizie certe, come si fa a pensare che il ponte potrà essere realizzato? a meno che non si pensi che forse fra 150 anni si potranno concludere i lavori. Signori non dimentichiamo chi siamo e da chi siamo governati, gente che dal ponte ne ricaverebbe guadagni enormi e che non vogliono cedere a nessuno. Non si tratta di non volere il ponte, si tratta che non credo che i nostri NON beneamati politici sia nazionali che nostrani e sopratutto che siano in grado di dirigere onestamente e senza sprechi un’opera faraonica come questa. Infine si tratterebbe di sconvolgere l’assetto della città di Messina e sbancare case e ville, pensate che ci sia gente che ha voglia di accettare tutto questo? Però do ragione a LUCA CASABLANCA quando scrive “POI PASSA U LATTARU E VI SBIGGHIA”

  8. L’iter riparte dal definitivo che migliora di molto la situazione descritta nell’articolo.

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