A partire da oggi, lunedì 15 febbraio, e fino al 28 febbraio, la Sicilia è in zona gialla. Cosa vuol dire? Vuol dire che riaprono i musei, che si potrà consumare al tavolo in bar e ristoranti fino alle 18.00, che ci si potrà spostare tra comuni, ma solo entro i confini regionali. Vediamo, nello specifico le regole in vigore per la zona gialla stabilite dal Dpcm Conte di gennaio e dall’ordinanza del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.
Diminuiti i contagi da coronavirus, i ricoveri, e sceso l’Rt a 0,66 (attualmente il più basso d’Italia), infatti, la regione è passata da zona arancione a zona gialla. Decadono quindi molte delle restrizioni in vigore fino a ieri, ma non tutte. Ecco, punto per punto, cosa si può fare e cosa no.
Sicilia zona gialla: cosa si può fare e cosa no (anche a Messina)
Bar, ristoranti, pizzerie, pasticcerie e altre attività di ristorazione
Da oggi in Sicilia bar, ristoranti, pizzerie, pasticcerie e altre attività di ristorazione riaprono al pubblico. Sarà quindi possibile consumare ai tavoli, e in generale all’interno dei locali, dalle 5.00 alle 18.00. Dalle 18.00 alle 22.00 è consentito l’asporto, ma solo per ristoranti, pizzerie, bar con cucina, ecc. In sostanza, non possono fare servizio d’asporto i soggetti che svolgono come attività prevalente quella di bar senza cucina (e altri esercizi simili – codice ATECO 56.3) o commercio al dettaglio di bevande (codice ATECO 47.25). Resta sempre consentita la consegna a domicilio senza vincoli di orario.
Oltre le 18.00 i clienti possono entrare nei locali a cui è consentito l’asporto solo per il tempo strettamente necessario ad acquistare i prodotti e sempre nel rispetto delle misure di prevenzione del contagio. Restano vietati gli assembramenti fuori dai locali.
Negozi e centri commerciali
Negozi, parrucchieri, centri estetici e centri commerciali sono aperti. Nel weekend, però, centri e parchi commerciali sono chiusi. Al loro interno possono svolgere la propria attività anche nel fine settimana solo: farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, tabaccherie, punti vendita di generi alimentari, edicole, librerie e vivai.
Musei, mostre, gallerie d’arte
Sono aperti in zona gialla i musei, le mostre e le gallerie d’arte, ma sono dal lunedì al venerdì (saranno quindi chiusi nel weekend). Gli ingressi saranno contingentati per evitare assembramenti.
Cinema, teatri e sale da concerto
Cinema, teatri e sale da concerto restano chiusi al pubblico. È consentito utilizzare gli spazi di teatri, sale da concerti e o altri luoghi analoghi come ambienti per riprese cinematografiche e audiovisive.
Sport, piscine e palestre
Palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali sono chiusi, mentre sono aperti i circoli sportivi, pubblici e privati, per svolgere esclusivamente all’aperto l’attività sportiva di base, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale. Resta possibile l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza per le attività riabilitative o terapeutiche. Sono vietate tutte le gare, le competizioni e tutte le attività connesse agli sport di contatto di carattere amatoriale.
Sale scommesse e sale gioco
Restano chiuse le attività di sale scommesse, bingo, sale giochi e slot machine, anche in bar e tabaccherie.
Scuole
Per quel che riguarda le scuole, restano inalterati, almeno per ora, i criteri e le modalità di accesso alle scuole di ogni ordine e grado: frequenza al 100% fino alla secondaria di primo grado (seconda media); gli istituti superiori continueranno ad operare al 50% dell’utenza studentesca. È consentita l’ammissione quotidiana solo agli alunni portatori di disabilità o Bes. La decisione, spiegano dalla Regione, è stata adottata dal presidente Nello Musumeci, d’intesa con l’assessore all’Istruzione Roberto Lagalla e con l’assessore alla Salute Ruggero Razza.
Spostamenti e coprifuoco
Rimane in vigore il coprifuoco dalle 22.00 alle 5.00 (salvo che per comprovate esigenze lavorative, di necessità, salute e urgenza). Sono consentiti – tra le 5.00 e le 22.00 – gli spostamenti all’interno della propria regione, quindi tra Comuni e tra province. Rimane vietato lo spostamento tra regioni (salvo che per comprovate esigenze lavorative, di necessità, salute e urgenza). È sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione.
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