Il NO del Consiglio Comunale al contratto di servizio della ATM spa ha mandato Cateno De Luca su tutte le furie, tanto che il primo cittadino ha annunciato lo stop del trasporto pubblico locare dal 1 gennaio 2020. Una presa di posizione forte che non è piaciuta a MessinAccomuna che, in una nota, punta il dito contro il sindaco.
«Adesso basta. De Luca la smetta di giocare a poker, a scacchi o a “rubamazzetto” con la città di Messina! Che ci provi, a lasciare la città senza trasporto anche solo un’ora. Ne risponderà in tutte le sedi, ma (prima di tutto) ai messinesi. Cos’è, la ritorsione perché senza il nuovo contratto di servizio non partono gli aumenti dei biglietti? Ogni volta che una votazione non va come vuole lui, diventa un bambino a cui tolgono di mano un giocattolo. Urla e strepita. Peggio: da Sindaco minaccia e ricatta. “Se non approvate, tutti a casa” (ovviamente, mai successo). “Finché non votate come voglio non vengo più in aula”. “Niente più servizio di trasporto pubblico”!
Il rischio di paralisi del trasporto pubblico a Messina è effettivo, ma solo per colpa sua: lui ha trasferito dall’1 gennaio i mezzi che ATM usa per le corse alla nuova SpA. Così martedì prossimo ci sarà un’azienda che ha il personale, ma non i mezzi, e un’altra che ha i mezzi, ma non il personale. Il risultato sarebbe il blocco del trasporto a Messina. Ma il Consiglio che boccia delibere impresentabili non c’entra proprio nulla! È solo l’arroganza del Sindaco che crea assurdi disservizi ai cittadini.
Un sindaco irresponsabile e incapace di governare cittadine con più di 15.000 abitanti. Lì il Sindaco ha sempre i 2/3 del Consiglio Comunale, eletto con sistema maggioritario. Ma se deve confrontarsi con un organo che non “controlla”, se non ha la “maggioranza garantita” in Consiglio, lui sbrocca.
Se non lo sapesse, glielo diciamo noi cosa fare, diffidandolo informalmente. Per evitare questa idiozia amministrativa, sintomatica della sua incapacità di governare contesti complessi e realtà articolate, gli basta revocare le delibere di Giunta n. 755 e n. 757 del 27/11/2019 con cui trasferiva (illegittimamente, perché la competenza è del Consiglio) l’usufrutto dei mezzi dalla vecchia ATM alla nuova (non operativa) SpA. Se non lo farà il capolavoro della paralisi del servizio di trasporto a Messina sarà tutto merito suo. Punto».
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