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ATM, 36 milioni di euro per il tram di Messina: come verranno spesi

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Tra i cantieri che dovrebbero essere attivati entro dicembre 2021 secondo il piano illustrato nei giorni scorsi dal sindaco Cateno De Luca, “Riparte Messina”, tre vedono come protagonista l‘ATM e in particolare la linea del tram per una spesa totale di circa 36 milioni di euro.

Il piano infrastrutturale presentato dal primo cittadino al suo rientro a Palazzo Zanca dopo un’assenza di due mesi prevede in totale l’avvio di 166 cantieri tra maggio 2020 (alcuni sono infatti già partiti) e dicembre 2021. Si tratta di interventi che vede come soggetti attuatori principalmente il Comune e la Città Metropolitana di Messina, ma anche le due partecipate ATM Spa ed AMAM.

I tre cantieri di ATM Messina Spa e l’ammontare delle spese

Gli interventi previsti riguarderanno le opere qui elencate con a lato il valore dei singoli finanziamenti.

  • opere di ripristino e manutenzione della linea tranviaria – 4.450.000,00 euro;
  • interventi di manutenzione del parco veicolare della linea del tram – 6.790.000,00 euro;
  • riqualificazione urbana sede tranviaria – 25.000.000,00 euro.

In totale, quindi, per ATM verranno spesi 36.240.000,00 euro per l’avvio di tre cantieri tra maggio 2020 e dicembre 2021.

Più nello specifico, come è stato spiegato nel corso della conferenza stampa di lunedì 6 luglio, uno degli obiettivi principali è quello di rinnovare il parco veicolare tranviario (che, si ricorda, è uno dei più vecchi d’Italia) mettendo su rotaia tutte le vetture attualmente a disposizione di ATM Spa. Al momento, infatti, è in uso solo metà dei tram a disposizione dell’Azienda.

Per quel che riguarda il “come” verrà riqualificata la sede tranviaria, non è stato ancora specificato del tutto, ma già mesi fa l’Amministrazione stava valutando l’ipotesi di rivedere alcuni tratti della linea rimuovendo le barriere dove possibile e necessario.

Il bando per l’individuazione di un soggetto economico in grado di realizzare gli interventi dovrebbe arrivare entro la prima metà di agosto 2020. Tra i finanziamenti, verranno usate risorse nazionali e  provenienti dal Patto per lo Sviluppo di Messina.

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