Allagamenti a Messina, al via i sopralluoghi sotterranei della Regione Siciliana

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La bomba d’acqua che cadde – letteralmente – su Messina, lo scorso agosto, provocò non pochi danni, in modo particolare sulla Panoramica dello Stretto e nell’area del centro storico. Proprio qui, si stanno svolgendo dei sopralluoghi lungo i sotterranei di Messina per comprendere le cause degli allagamenti.

Il Governo Regionale ha inviato dei tecnici – coordinati dall’ingegnere Leonardo Santoro – per risolvere il problema degli allagamenti a Messina. «Si celano nel sottosuolo dell’area del centro storico retrostante il porto naturale di Messina – dice Santoro – le cause dei continui allagamenti che si verificano anche all’interno della Cripta del Duomo e davanti al Teatro Vittorio Emanuele».

Tra le soluzioni si pensa già a un sistema di smaltimento delle acque piovane con nuovi collettori da posizionare sotto la strada litoranea e le banchine.

Messina, gli allagamenti di agosto

I sopralluoghi sono stati condotti sul reticolo di canali al cui interno scorre l’acqua piovana che dovrebbe riversarsi in mare. «La verifica tecnica ha permesso – continua Santoro – di individuare diverse occlusioni e interruzioni che possono avere provocato il ristagno e l’innalzamento della falda, complice anche la probabile poca permeabilità delle banchine. Ciò avrebbe, di conseguenza, portato alla fuoriuscita d’acqua in superficie in occasione di alluvioni, così com’è avvenuto lo scorso agosto».

Attivati quindi gli enti interessati per un intervento che consenta di delineare meglio la situazione:

  • i sommozzatori dell’Autorità portuale per scandagliare gli sbocchi sommersi degli scarichi
  • il Comune, con l’ausilio di robot, avrà il compito di individuare i punti dove le linee d’acqua trovano ostacoli e vengono bloccate o rallentate nel deflusso a mare

Una trincea drenante contro la pioggia

«Stiamo offrendo alla città di Messina – dice il Presidente della Regione – la consulenza dei nostri esperti per mettere la parola fine a queste devastanti inondazioni che puntualmente, oltre a sfregiare pezzi del patrimonio artistico, costituiscono un grave pericolo per l’incolumità della gente.

Attendiamo la conclusione di tutti i rilievi per passare subito dopo alla fase degli interventi risolutivi, la cui progettazione spetta al Comune. La Regione, in ogni caso, resta vigile e pronta a fare la propria parte fino in fondo per finanziare ed eseguire le opere necessarie».

Tra le soluzioni già si pensa già c’è la realizzazione di una trincea drenante a ridosso del porto: servirebbe a captare le acque piovane e a scaricarle in mare grazie a nuovi collettori da posizionare sotto la strada litoranea e le banchine.

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