Il bando da 1 milione di euro per far ripartire il servizio mensa è pronto e, salvo ulteriori intoppi, negli ultimi tre mesi di scuola migliaia di studenti messinesi potranno avere un pasto caldo. Lo ha assicurato il neo assessore alla Pubblica Istruzione, Federico Alagna, che questa mattina ha rassicurato genitori e dipendenti addetti al servizio di refezione, tornati in protesta a Palazzo Zanca.
“Ieri abbiamo concluso l’iter per l’accertamento delle somme – precisa Alagna – un passaggio che ha richiesto più tempo del previsto. Domani avremo un’altra riunione sulla vicenda, intanto attendiamo il via libera dalla ragioneria generale”.
Intanto, Francesco Lucchesi, segretario provinciale Filcams Cgil, spinge affinchè la questione si chiuda ento il 31 marzo con l’inserimento della clausola sociale. E Alagna rassicura: “Per noi la refezione scolastica è un servizio essenziale, la clausa sociale ci sarà. Entro due giorni ci saranno delle novità”.
Per il sindacato però continua la corso contro il tempo per scongiurare il licenziamento dei lavoratori, che diverrebbe automatico alla scadenza dei dodici mesi dall’ultimo servizio, che risale all’aprile 2016:”Impegnare le somme annunciate e pubblicare il bando di gara entro il mese di marzo evitando così il licenziamento di 80 lavoratori e assicurando la ripresa del servizio dopo diversi mesi di stop, questa la richiesta ribadita nel corso del confronto con l’assessore durante la nuova e forte protesta del sindacato e degli addetti che questa mattina sono tornati a Palazzo Zanca per avere risposte dall’Amministrazione cittadina. I problemi finanziari del Comune – evidenziano ancora Cgil e Filcams – non possono essere scaricati sui lavoratori e sugli utenti. Accanto alla soluzione immediata del prossimo bando di gara, Filcams e Cgil tornano a rivendicare con forza atti amministrativi che diano regolarità al servizio di refezione scolastica nella città di Messina con una gara che assicuri lo stesso per un arco di tempo più lungo garantendo così maggiore stabilità occupazionale e una giusta risposta ai piccoli utenti, alle oltre duemila famiglie interessate, al personale scolastico”.
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