Cambiamo Messina dal Basso interviene nel dibattito sorto dalla decisione del comune di Messina di ricorrere contro l’Autorità Portuale per rivendicare in nome della collettività la zona Falcata e tutti i luoghi negati dell’affaccio a mare messinese.
“Riteniamo assurda ed inaccettabile – si legge in una nota del Movimento – la vera e propria espropriazione di zone tanto estese della città che i messinesi da anni subiscono, e la conseguente impossibilità per l’amministrazione e per la politica cittadina di incidere sulle scelte che riguardano lo sviluppo di queste aree, che continuano ad essere negate alla libera fruizione dei cittadini. È imprescindibile affermare che devono essere i cittadini a decidere dei luoghi che vivono e che il loro voto, il loro peso, non può essere equiparato a quello di portatori di interessi privatistici”.
“Per questo – proseguono – stimoliamo l’amministrazione Accorinti a continuare con tenacia la lotta intrapresa e a non ascoltare le sirene provenienti da alcune forze politiche ed “opinionisti” che suggeriscono una sommessa ritirata e false conciliazioni, con l’unico scopo di rendere i messinesi sempre meno cittadini e sempre più sudditi, che guardano da lontano ciò che è loro, da tempo materia di inaccessibili speculazioni private (e pubbliche)”.
“Chiediamo dunque con forza che il comune inneschi dei circuiti partecipativi nuovi, che comunichi con i cittadini, che organizzi e promuova una serie di incontri per discutere di come possiamo riappropriarci davvero del nostro fronte mare. Il senso di appartenenza – concludono da CMdB – passa dalla conoscenza di ciò che è nostro. Quanto vale per noi l’affaccio a mare?”.
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