Lo ha annunciato l’assessore al Risanamento, Salvatore Mondello: dal 28 dicembre cominciano le operazioni di demolizione delle baracche di Fondo Fucile, sotto Gazzi. La notizia è arrivata ieri, lunedì 20 dicembre, nel corso della conferenza stampa di lancio dei tirocini di inclusione pensati per gli abitanti degli ambiti di risanamento.
Si è partiti il 26 agosto 2021 con le ruspe a Fondo Saccà, per poi proseguire con l’Annunziata dal 1° ottobre. Gli ultimi alloggi per gli abitanti di Fondo Fucile sono stati consegnati lo scorso luglio, mentre la demolizione delle baracche della zona era prevista per novembre. Slitta di un mese circa, ma adesso abbiamo una data precisa: «Il prossimo 28 dicembre si partirà con la demolizione di Fondo Fucile, cuore pulsante della baraccopoli messinese». Lo ha affermato l’assessore Salvatore Mondello in occasione della firma della convenzione tra il Comune, Messina Social City, MessinaServizi Bene Comune e il Centro per l’Impiego per l’avvio dei tirocini d’inclusione previsti dal progetto “Nuovi percorsi dell’abitare”. Un progetto nato per sostenere chi vive nelle zone di risanamento aiutandoli ad inserirsi nel mondo del lavoro: «Le baracche – ha sottolineato l’assessore alle Politiche Sociali, Alessandra Calafiore – costituiscono prima di tutto un problema sociale e la nostra politica non è finalizzata all’assistenzialismo, ma all’indipendenza e all’emancipazione».
Prosegue così l’iter di sbaraccamento iniziato nei mesi scorsi, sotto la spinta di quel provvedimento nazionale tanto atteso e tanto richiesto, poi proposto dal Ministro per il Sud Mara Carfagna, che ha destinato alla città di Messina 100 milioni di euro per la demolizione delle baracche e ha nominato il Prefetto, Cosima Di Stani, Commissario Straordinario per il Risanamento. Nel contempo, sono partiti i bandi per l’affidamento dei lavori di costruzione di nuovi alloggi a Fondo Basile-De Pasquale, a Fondo Saccà e in via Rosso da Messina.
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