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Cateno De Luca: «Indipendentemente dalle Regionali, a giugno a Messina si voterà»

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A giugno 2022 «a prescindere da dove sarà Cateno De Luca, comunque si voterà»: a confermarlo è il Sindaco di Messina che, tra un attacco al Consiglio Comunale e uno alla Regione Siciliana, riconferma la volontà di abbandonare, definitivamente, il suo ruolo nella città dello Stretto e riportare i cittadini alle urne, indipendentemente dalla elezioni regionali. Il Primo Cittadino, infatti, ha sottolineato che, indipendentemente dall’esito della sua corsa a Palazzo d’Orleans, non si ricandiderà: «Il prossimo Sindaco di Messina, comunque, uscirà dalla mia squadra». L’occasione per queste ulteriori precisazioni è stata la presentazione, alla stampa, della relazione del 3° anno di mandato (già illustrata a Villa Dante nei giorni scorsi).

Un intervento animato, quello del sindaco di Messina, Cateno De Luca che, prima di passare la parola al vicesindaco Carlotta Previti, non ha risparmiato accuse dirette ai consiglieri comunali, ai dirigenti di Palazzo Zanca, dei quali contesta alcuni pareri (e il riferimento qui sembrerebbe essere al recente scontro d’Aula), e alla Regione Siciliana, cui addebita il mancato raggiungimento di alcuni obiettivi, tra cui quello della bonifica dell’area ex Sanderson. Tra i progetti non riusciti, il Ponte sullo Stretto di Messina che, ha specificato il Sindaco: «si farà con Cateno De Luca Presidente della Regione».

Al centro della polemica, la mancata votazione sull’ultima variazione di bilancio presentata dalla Giunta e la mancata discussione della relazione del Sindaco in Aula ad ogni anno di attività: «Il Consiglio Comunale non si può permettere di mistificare. Se vogliono un confronto devono studiare, devono leggere, e devono avere la possibilità, come prevede la legge, di smontare la relazione punto per punto».

«(I consiglieri) Non approvano la delibera di certificazione di equilibrio finanziario – ha poi aggiunto –, ci fanno saltare il finanziamento per i 300 ragazzi de “l’Estate addosso”. Sfido i consiglieri a confermare il loro voto contrario sulla delibera il 23 agosto».

Previti: «Abbiamo trovato una città malata, da risanare»

carlotta previti

«Il programma elettorale – ha esordito il vicesindaco Carlotta Previti – non è stato concepito per accattivare consensi o voti, ma è stato studiato nel corso di 12 mesi perché ogni obiettivo è il risultato di un’analisi sociale fatta per capire i bisogni della città e risolvere i problemi endemici di Messina. Il principale problema emerso è quello del risanamento, economico, sociale, ambientale, con l’avvio della raccolta differenziata. La parola risanamento è quella che più ricorre perché abbiamo trovato una città malata e il nostro primo obiettivo è stato quello di portarla in condizioni normali».

«Ognuno di noi – ha proseguito – aveva un programma elettorale sul tavolo e ogni giorno passava per vedere se i risultati erano stati raggiunti o meno. Avevamo 59 macro-obiettivi: per ciascuno di questo obiettivo spieghiamo, attraverso gli atti amministrativi, cosa è stato fatto. Su 59 macro-obiettivi ne sono stati raggiunti pienamente 39, parzialmente 10, non ancora raggiunti 9. Due di questi pesano tanto, ma non abbiamo fatto altro che sottostare a gli organi di Governo che stanno sopra di noi. Il programma elettorale è stato raggiunto al 70% nonostante ci sia stato un imprevisto, quello del covid, che avremmo potuto usare come scusa. Ma il covid non ci ha mai rallentato».

«La relazione – ha aggiunto il vicesindaco Carlotta Previti – è per noi un consuntivo, un consuntivo a tre anni che ci ricorda cosa non abbiamo fatto. Ma un obiettivo importante che abbiamo raggiunto è quello della riorganizzazione e semplificazione della macchina burocratica di Palazzo Zanca. La spesa sui fondi extra-bilancio era una spesa inesistente, perché è complicata, era più facile spendere fondi di bilancio. Abbiamo portato la città a un parametro di normalità».

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