Sit-in delle Oo.Ss. per denunciare carenze strutturali e del personale al Carcere di Gazzi

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carcereSit-in delle segreterie Provinciali della OO.SS., stamani, davanti al carcere di Gazzi. Il motivo della protesta consiste nell’insufficienza del personale addetto alle funzioni del penitenziario che si ritrova, in numero ridotto, a dover gestire l’intera Casa Circondariale. La situazione è diventata ormai esasperante e le 80 unità che dovrebbero amministrare il Carcere non sono più sufficienti:  il sovraffollamento delle carceri  (aggravatosi ancor di più negli ultimi anni a causa dei provvedimenti unilaterali adottati dall’Amministrazione Penitenziaria, avvallati dal Provveditorato Regionale di Palermo) comporta un aumento del carico dei poliziotti in servizio che non può essere gestito adeguatamente senza l’incremento di almeno 20 unità. Se poi si considera anche la gestione del “repartino per detenuti”, messo a disposizione dall’Ospedale Papardo,  il deficit può essere stimato intorno alle 100 unità. A Maggio, le Oo.Ss. avevano espresso al Prefetto il proprio disagio, ma ancora oggi ― dicono ― l’Amministrazione Penitenziaria, sia nazionale che regionale, non è intervenuta a riguardo. Le unità in numero insufficiente si ritrovano così a dover espletare tutti i compiti previsti dalla Legge facendosi carico di lavoro in eccesso e affrontando turni consecutivi anche di 16 ore. Queste condizioni precarie incidono enormemente sulla sicurezza, soprattutto per quanto riguarda il turno notturno in cui poche unità si ritrovano a dover vigilare su 350 detenuti a discapito di una capienza regolamentare di circa 170 posti. A peggiorare la situazione anche le condizioni di una struttura carceraria fatiscente e della drammatica situazione del reparto femminile. La carenza si estende poi ― dicono le sigle sindacali ― anche al servizio di scorta e trasferimento dei detenuti, che avviene con mezzi inadeguati a causa della mancata riparazione o dell’impossibilità di fare rifornimento di carburante per mancanza di fondi. Alla luce dei fatti, le Segreterie Sindacali colgono l’occasione per denunciare la situazione richiedendo l’intervento degli Organi Superiori, a tutti i livelli, e per sensibilizzare anche l’opinione pubblica sul rischio che la stessa cittadinanza può correre se la struttura carceraria non viene sottoposta alle dovute attenzioni che il caso richiede.  

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