Uno «stucchevole balletto», un «rimpallo di responsabilità», queste le espressioni usate dal gruppo del PD al Consiglio Comunale di Messina per definire quanto sta avvenendo in questi giorni in Sicilia tra il sindaco Cateno De Luca e il presidente della Regione Nello Musumeci. Nel mezzo, la possibilità – concreta o meno – di tenere aperti bar e ristoranti oltre le 18.00, diversamente da quanto disposto dal Dpcm Conte del 24 ottobre.
Ma per i consiglieri comunali messinesi del Partito Democratico Felice Calabrò, Gaetano Gennaro, Alessandro Russo e Antonella Russo, la soluzione alla questione sarebbe a “a portata di mano”, contenuta nel testo stesso dell’ultimo Decreto del presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte.
«Finora – esordiscono gli esponenti del PD messinese – abbiamo assistito ad uno stucchevole balletto di primogeniture e di rimpallo di responsabilità tra il sindaco Cateno De Luca e il presidente Nello Musumeci, tutto a discapito della cittadinanza. La battaglia che si è scatenata internamente al centrodestra siciliano vede, da una parte il Sindaco De Luca che, nella sua smania di acquisizione del consenso, va sbandierando provvedimenti sinergici con Musumeci, il quale in realtà li bolla come “fake news”, dimostrando che nessuna sinergia esiste tra i due».
Ugualmente condannabile, per gli esponenti del gruppo PD, l’ultima mossa del Governatore Musumeci: «Il Presidente della Regione – commentano –, nel tentativo di prendersi la scena e di mantenere la propria leadership nel centrodestra, non sapendo che pesci prendere tira fuori dal cilindro l’idea di un DDL per l’ampliamento degli orari di apertura dei locali, senza considerare che ciò comporta tempi troppo lunghi, in quanto andrebbe votato dall’ARS, e peraltro una procedura non prevista dal DPCM del 24 ottobre 2020».
Riaperture: la soluzione, secondo i consiglieri del PD di Messina
Secondo i consiglieri del PD la soluzione per tenere aperti bar e ristoranti oltre le 18.00 risiederebbe nel testo del Decreto del presidente del Consiglio dei Ministri del 24 ottobre 2020: «È bene chiarire ai cittadini – scrivono – che all’art. 1 comma “ee”,del citato DPCM viene testualmente espresso che “le attività di ristorazione restano consentite a condizione che le Regioni e le province autonome abbiano preventivamente la compatibilità dello svolgimento delle suddette attività con l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e che individuino i protocolli o le linee guida applicabili idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento”».
«Riteniamo – aggiungono – che il testo sia abbastanza chiaro e che la soluzione al problema sia a portata di mano ma serva la volontà politica per risolverlo anche visti i precedenti nazionali già adottati in questi giorni dalle province autonome di Trento e Bolzano che hanno già provveduto in tal senso con l’emissione di ordinanze contingibili e urgenti dei rispettivi presidenti, quindi senza la necessità di dover ricorrere alle assemblee elettive».
«Contrariamente a quanto sta avvenendo da giorni sotto i nostri occhi – concludono –, in altre zone del Paese si è subito pensato di dare risposta ai cittadini, adottando una semplice ordinanza, senza inscenare guerre sui social, sterili marce da capopopolo o inventarsi fantomatici disegni di legge.
Riteniamo, pertanto, che ognuno debba assumersi le proprie responsabilità. Il Sindaco di Messina, piuttosto che pensare ad inopportune nomine dirigenziali, si adoperi per dare seguito agli impegni presi in piazza con i rappresentanti delle categorie commerciali interessate e a sollecitare la Regione affinché trovi soluzioni in tempi rapidi. Il presidente Musumeci ad assumersi le proprie responsabilità da governatore piuttosto che rimandare le decisioni che gli spettano scaricandole sull’Assemblea Regionale».
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