Non è una novità che tre delle otto famiglie sgomberate il 18 Aprile dalle case Zancle di Viale Giostra alloggino provvisoriamente a Palazzo Zanca che deve fare ora i conti con questa situazione di emergenza abitativa. A farne le spese sono sicuramente le famiglie meno abbienti, tre delle quali hanno occupato alcuni locali di Palazzo Zanca, perché sfrattate da alloggi che, per legge e secondo graduatorie, sono stati assegnati ad altri nuclei familiari. Per ovviare a questa situazione e trovare una soluzione decorosa per queste persone arrivano le proposte del Consigliere comunale Domenico Guerrera e di CittadinanzAttiva.
«Ovviamente non si può non tenere conto che queste famiglie con i figli in tenera età — scrive Guerrera —, vadano aiutate non avendo la possibilità di avere una casa dove poter abitare, che rappresenta un bene primario e indispensabile per ogni nucleo familiare». E continua: «Con selezione di cui all’Avviso pubblico approvato con Decreto dell’Assessorato Regionale delle Infrastrutture e della Mobilità del 16-10-2012 (in Gurs n. 47 del 02-11-2012) per la “Ripartizione delle residue risorse dell’edilizia residenziale” approvata con Delibera di Giunta Regionale n. 208 del 21-06-2012, veniva data la possibilità al comune di Messina di acquistare sul territorio comunale, con spesa a carico della Regione, fino a 15 alloggi, già realizzati e provvisti di regolare abitabilità. Il Comune di Messina che prima non ha sufficientemente pubblicizzato l’avviso, a distanza di alcuni mesi e quasi alla scadenza dei termini imposti dal D.A., non ha ancora trasmesso le relazioni sugli immobili offerti, alla Regione Siciliana per le valutazioni e l’impegno delle somme, per cui lo scrivente ritiene che questa opportunità vada persa, considerando la lentezza della macchina amministrativa comunale e, ciò risulta un paradosso per i motivi sopra esposti». Guerrera auspica che l’Amministrazione Comunale «si renda parte diligente e si attivi nei termini imposti dal Decreto Assessoriale, per dare la possibilità ai figli meno fortunati di questa città di avere un tetto in cui vivere in modo dignitoso la propria esistenza, non facendo sfumare per inerzia la ghiotta occasione».
Anche CittadinanzAttiva si esprime a tal proposito: «Il Coordinamento Provinciale dei Procuratori dei Cittadini – Messina – L’Art. 22 , comma 4° lett. B della legge 328/2000 prevede l’obbligo dei Comuni, facenti parte dei Distretti socio sanitari, di fare fronte al “Servizio di Pronto Intervento Sociale per le situazioni di emergenza personali e familiari”. Il Comune di Messina, quindi, previo accertamento di mancanza assoluta di disponibilità di alloggio e dello stato di bisogno economico dei nuclei familiari, con minori, sfrattati dalle Case Zancle, è in dovere di: concedere un buono casa, limitato nel tempo, al fine di consentire ai nuclei familiari di provvedere alla locazione di un alloggio, anche presso altro comune; fittare direttamente degli alloggi e consegnarli, temporaneamente, a questi nuclei familiari; provvedere al loro ricovero presso una struttura alberghiera cittadina. La spesa relativa va posta a carico del bilancio del Distretto Socio Sanitario D26 o; se, anticipata dal Comune, con carico di rivalsa nei confronti del Distretto. Non è umano, né giusto, né degno di un Paese civile, far finta di nulla».
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