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“Favara for Ukraine”: 3000km in pullman per salvare i profughi ucraini e portarli in Sicilia

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Un pullman che nell’ultima settimana ha percorso 3.000 km, dall’estremo sud-ovest della Sicilia a quello sud-est della Polonia, per salvare i profughi ucraini. È la missione “Favara for Ukraine”, nata dopo l’invasione russa dell’Ucraina che ha avuto conseguenze umanitarie disastrose, come la creazione di almeno 3 milioni di sfollati in fuga verso l’Europa.

Cinquanta ucraini, principalmente donne e bambini (ma anche un uomo), saranno ospitati a Favara, nell’Agrigentino. Il pullman con a bordo anche tre cagnolini con i rispettivi padroni è ripartito da Lublino dopo l’arrivo in piena notte a Chelm, una cittadina a 20 km dal confine con l’Ucraina dove sono stati scaricati i pacchi con gli aiuti. L’iniziativa è stata portata avanti dall’impegno dei volontari e di una persona in particolare, Florinda Saieva, madre della sedicenne Carla Bartoli che ha avviato la raccolta fondi per soccorrere i profughi.

A Lublino, nel parcheggio di un centro commerciale diventato all’occorrenza un centro di accoglienza, ad attenderli c’erano i profughi ucraini pronti a partire verso la Sicilia, in totale un centinaio all’interno della struttura.

«Prima ancora di scendere – scrive Florinda Saieva in un post su Facebook – abbiamo parlato con la polizia polacca alla quale abbiamo dato i nostri dati, da lì a poco un frullato di emozioni, incrociare i loro sguardi, le loro lacrime e i sorrisi solo accennati mi induceva a crollare in un pianto disperato ma non ho ceduto e mi sono trasformata nella migliore ispettrice della dogana, controllo passaporti e tutti a Bordo!».

Un viaggio lunghissimo, che non sarebbe stato possibile senza la collaborazione delle persone comuni, come l’imprenditore siciliano Giovanni Morgante, che ha accolto a Chelm i membri della missione umanitaria, ma soprattutto senza il sostegno delle autorità locali, che non hanno richiesto il pagamento dei pedaggi autostradali neppure in Austria e Repubblica Ceca. E anche Messina, località di passaggio ma fondamentale e che sta già accogliendo direttamente i profughi ucraini, ha contribuito alla riuscita della missione, con il traghettamento dello Stretto diventato gratuito per l’occasione.

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