Servizi sociali, dopo il parere dei revisori la Fp Cgil attacca Donatella Sindoni

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Resta bollente il clima nel settore dei servizi sociali. I lavoratori, al momento,  hanno deciso di non avviare lo stato di agitazione che avevano minacciato. Una tregua momentanea che durerà fino a giorno 21 quando si rinnoverà il dialogo con l’amministrazione comunale. Tuttavia, le forze sindacali sono intenzionate a non accogliere la proposta degli assessori Eller e Santisi che prevede il taglio delle risorse per il 2017 con contratti a 30 ore e reperimento delle risorse con l’utilizzo dei fondi Pac, ovvero il piano di azione e coesione anziani.

Intanto, i rappresentanti aziendali della FP Cgil ieri sera hanno discusso le iniziative  da intraprendere in seguito al parere reso dai  revisori dei conti, sulla legittimità delle proroghe, (richiesto dalla Commissione Bilancio). I dipendenti  ribadiscono la propria contrarietà alle proroghe e alle gare di appalto che in questi anni hanno determinato un sistema di precarietà del settore.

Quest’ultimi si scagliano però proprio contro il consigliere Sindoni di cui chiedono le dimissioni. I rappresentanti “non possono fare a meno di stigmatizzare il comportamento vessatorio e persecutorio tenuto in questi anni,  da  Donatella Sindoni e da alcuni consiglieri comunali che pensano di poter utilizzare i lavoratori dei servizi sociali e i bisogni delle fasce più deboli come strumento di scontro politico”.

“La solerte Presidente – spiegano –  dimentica  che il bilancio di previsione per l’ anno 2015, è stato approvato dalla Giunta e successivamente dal Consiglio comunale  nel maggio 2016  e che il dipartimento servizi sociali è in attesa dell’approvazione del Bilancio di previsione del 2016 e del pluriennale, per poter procedere alla pubblicazione dei bandi di gara. E’ infatti,  in questo quadro del tutto eccezionale ed emergenziale  che si è  manifestata l’esigenza delle continue proroghe. Inoltre, non possiamo fare a meno di ricordare ai consiglieri comunali che in atto è in corso una vertenza sindacale per rivendicare le giuste risorse al settore”.

La Fp Cgil  e i lavoratori dei servizi sociali si domandano come sia possibile sollevare una simile problematica che avrebbe come esito l’interruzione di pubblici servizi con ricadute negative sugli utenti: bambini, ragazzi, anziani, disabili  e sui livelli occupazionali , di cui qualcuno dovrebbe assumersi la responsabilità.  Gli stessi – ribadisce la nota – faticano a trovare una qualche costruttività negli interventi della presidente Donatella Sindoni,  a cui  evidentemente preme concentrarsi sulla legittimità della proroga di lavoratori impegnati in questi servizi da oltre 25 anni laddove sarebbe necessaria oggi più che mai collaborazione.

Sulla questione interviene anche l’amministrazione comunale. L’assessore alle Politiche Sociali, Nina Santisi, e il dirigente delle Politiche Sociali, Domenico Zaccone, nel corso delle numerose sedute della VI Commissione consiliare, hanno avuto modo di chiarire che il ricorso alla proroga scaturisce non certo dalla mancata programmazione da parte del Dipartimento, come previsto dalla delibera ANAC cui i revisori fanno riferimento, bensì dalla mancanza dello strumento finanziario del bilancio previsionale che non ha consentito l’avvio delle relative gare. Qualora il Comune avesse deciso di effettuare mere proroghe in presenza di un bilancio di previsione, allora il richiamato parere dell’ANAC sul loro divieto avrebbe un senso. Nel caso specifico dei servizi sociali, la legittimità delle proroghe sta nella natura dei servizi erogati. Infatti si tratta di servizi obbligatori per legge, i cui affidamenti non sono in contrasto con la normativa sugli appalti.

E’ evidente che questa amministrazione ha optato per l’opportunità della proroga, perché ha scelto di non interrompere i servizi. Questo significherebbe, in particolare, non garantire più l’assistenza domiciliare ad anziani e disabili con i relativi servizi di trasporto, asili nido e centri per l’infanzia e l’adolescenza, come gli altri servizi previsti dalla legge. Pertanto l’Amministrazione comunale invita alla prudenza nelle dichiarazioni, rigetta fortemente il concetto che si è agito al di fuori delle regole ed esorta a non perdere di vista il cittadino e i suoi diritti nel gioco della politica che utilizza il paradigma della contrapposizione a tutti costi e che nel caso specifico delle politiche sociali richiama ad un senso di profonda responsabilità, nei confronti del cittadino/utente e dei lavoratori.

 

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