Infrastrutture, Capitale Messina: “Muoviamoci in massa contro sud penalizzato”

Pubblicato il alle

3' min di lettura

Capitale Messina contesta le scelte prese dal Governo Gentiloni riguardo le infrastrutture strategiche inserite nel Def (Documento di Economia e Finanza). Il sud, infatti, è penalizzato rispetto al nord, ed è per questo che il movimento politico, insieme a Rete per le Infrastrutture, chiama a raccolta, sabato prossimo, le forze sociali della città.

“Basta uno sguardo d’insieme al documento – si legge in un comunicato stampa- per realizzare che la stragrande maggioranza delle opere sono concentrate a nord dell’asse Napoli-Bari. È provato, che lo stato italiano profonde i suoi benefici finanziari nelle province settentrionali in misura ben maggiore che in quelle meridionali’, scriveva il deputato meridionalista Giustino Fortunato alla fine dell’ottocento, e dopo più di un secolo il quadro non appare mutato. L’asimmetria di investimenti tra nord e sud continua ad essere confermata nelle scelte del Governo Gentiloni. Se poi entriamo nello specifico delle opere di interesse strategico per lo sviluppo economico dei nostri territori le perplessità aumentano”.

Temi che destano preoccupazione sono la realizzazione del Ponte e l’ottimizzazione delle ferrovie e delle piste dell’aeroporto di Catania: “È irrazionale che un’opera che si aspetta da decenni, stiamo ovviamente parlando del Ponte, dopo lunghi studi ed impiego di notevoli risorse, circa 300 milioni di euro, giunta al progetto definitivo, venga rimessa in discussione per tornare agli studi di fattibilità. Non ha senso. Anzi ce l’ha, ed è quello di non farla. Stessa preoccupazione per le tratte ferroviarie. Per quanto riguarda l’alta velocità sotto Salerno, come si può leggere nel documento del Governo, si è ancora allo studio di fattibilità, ed i progetti esistenti prevedono solo la velocizzazione di alcune tratte. E non sono previste le gallerie risagomate senza le quali i treni merci non potranno mai arrivare al porto di Gioia Tauro, condannandolo al declino. In Sicilia è stato appaltato o esistono studi di fattibilità solo per il doppio binario, senza le nuove gallerie, le pendenze e la linearità necessarie per l’alta velocità. Ed a conferma di ciò ricordiamo che Delrio a Messina ha detto che si procederà tra Messina, Catania e Palermo a 200 km/h entro il 2030. L’alta velocità invece sta sopra i 270 km/h. E ci sono risorse economiche certe solo per alcuni lotti. Senza dimenticare l’inaspettato stop del Governo al progetto di allungamento delle piste dell’aeroporto di Catania, che avrebbe consentito l’arrivo dei voli intercontinentali”.

Hanno già aderito alla manifestazione: Confindustria, Confesercenti, Sindacati e Ordini Professionali.

(217)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  1. “Il Sud SAREBBE penalizzao rispetto al Nord”, mi raccomando, non sbilanciarsi troppo

error: Contenuto protetto.