È stato un primo incontro preliminare quello che i vertici dell’Asp di Messina hanno avuto stamani con le organizzazioni sindacali, nella sala Mannino della cittadella del Mandalari, per la concertazione del nuovo atto aziendale e della pianta organica.
L’atto aziendale è frutto di un processo di riorganizzazione significativo, in linea con i dettami fissati dall’Assessorato regionale alla Salute secondo quanto previsto dalla rimodulazione della rete ospedaliera. “Un lavoro perfettibile, ha ribadito fin dall’inizio il direttore generale dell’Asp, Gaetano Sirna, che in questi 30 giorni con il contributo dei sindacati speriamo di completare. Unico limite invalicabile è rappresentato dalla massa finanziaria”.
Risorse, quelle economiche, più volte richiamate durante l’incontro, anche alla luce del taglio di 3.748,000 milioni di euro determinato dal decreto n. 1380 del 05/08/2015.
“Lo sforzo che l’Azienda ha fatto – ha proseguito Sirna – è stato quello di mantenere gli standard occupazionali senza dichiarare esuberi. La nostra attenzione è rivolta al tempo stesso a chi ha già lavorato per noi; nella dotazione organica sono, infatti, comprese anche le figure professionali assunte con contratti a tempo determinato o libero professionali. L’eventuale stabilizzazione dipenderà, tuttavia, anche da cosa emergerà dagli atti aziendali degli ospedali della città e dai potenziali esuberi”.
Nonostante i sacrifici imposti dal taglio non vi sarà una riduzione di quei servizi essenziali che sono parte integrante dell’attività di ogni azienda territoriale. Ciò assume ancora più valore in una realtà come l’Asp di Messina che ha una vasta estensione geografica. Gli screening oncologici, i centri diurni per l’alzheimer o quelli legati ai disturbi alimentari continueranno ad essere attivi. Un’attenzione particolare riveste anche l’assistenza ai bambini con autismo, patologia che oggi rientra nei LEA e che di certo non può essere sottovalutata. “Siamo convinti che l’assetto ospedaliero attuale sia abbastanza strutturato per garantire la giusta assistenza ai pazienti; un impegno maggiore – ed è ciò che ci poniamo come obiettivo – deve essere profuso sul territorio dove molte attività devono essere potenziate. Questa pianta organica ne tiene conto”.
“L’Azienda è consapevole dei sacrifici che dovranno essere fatti – continua – ma auspichiamo che attraverso un confronto costruttivo con l’Assessorato si posso ottenere un reintegro di parte delle risorse che di certo potrà rendere più agevole il percorso”.
Per quanto attiene la chiusura di alcune strutture rispettiamo quanto previsto nella rimodulazione della rete ospedaliera. Sui punti nascita in particolare dobbiamo assicurare la presenza degli standard organizzativi, tecnologici e di sicurezza, pertanto seguiamo quanto indicato dal Ministero della Salute (nota protocollo n. 0015235 del 21/05/2015), direttiva ripresa anche dall’Assessorato della Salute il 30 giugno 2015 (nota protocollo n. 53825). A Lipari viene comunque strutturato un percorso nascita; sono presenti, infatti, tre ginecologi per assicurare comunque le cure durante la gravidanza.
Sull’assistenza domiciliare il direttore ha annunciato di aver già intrapreso un percorso di collaborazione con i comuni attraverso la stesura di protocolli d’intesa; l’intento è quello di razionalizzare le risorse aumentando anche il numero di pazienti che ne possono beneficare e che consentiranno di ottimizzare le risorse. Alla riunione hanno partecipato tutte le sigle firmatarie del contratto, appartenenti alle tre aree: comparto, dirigenza medica e veterinaria, STPA (sanitari, tecnici professionali, amministrativi), RSU. La concertazione proseguirà il 27 agosto con tavoli tecnici programmati per entrare più concretamente in dettaglio. La deadline per completare le argomentazioni è il 18 settembre.
Rispetto a quanto dichiarato da alcuni sindacati ( Cisl – CGIL) nella nota inviata alla stampa, l’Asp rettifica che la nuova dotazione organica prevede una percentuale di amministrativi che ammonta al 12% e non al 29% come enunciato.
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