Continua il tour elettorale, in vista delle elezioni amministrative di giugno 2022, del candidato a sindaco di Messina per il centrosinistra, Franco De Domenico; che in visita nei villaggi della zona nord, ribadisce il suo “no” al referendum di Montemare.
«Ritengo – ha detto Franco De Domenico – che un candidato a sindaco non possa avallare l’idea che i problemi del territorio si risolvano con una secessione. Però, da primo cittadino di Messina, sono pronto a essere innanzitutto il sindaco delle periferie più estreme della città, come quelle che oggi si sentono più abbandonate».
Amministrative Messina 2022
Il 12 giugno 2022 i messinesi saranno impegnati nelle votazione delle elezioni amministrative e quindi chiamati al rinnovo del Comune e del Consiglio, ma anche a rispondere a 6 quesiti abrogativi, di cui uno riguarda appunto il referendum di Montemare. Si dovrà, infatti, decidere, se far diventare quella porzione di Messina, che va da Castanea ad Acqualadrone, Comune autonomo.
«L’iniziativa del referendum – aggiunge il candidato sindaco del centrosinistra, Franco De Domenico – è soprattutto un esercizio di democrazia e un grido di aiuto che dobbiamo raccogliere, partendo da un serio programma sul decentramento amministrativo. Un’idea che va al di là del numero di quartieri e passa da una reale autonomia che i quartieri stessi possono gestire, a partire dalle risorse finanziarie. Rispetto chi voterà per la scissione, ma anche se dovesse vincere il sì la mia amministrazione avrà l’obiettivo di fare ricredere i cittadini di questi villaggi. Puntiamo, tra le prime azioni della mia amministrazione – ha spiegato De Domenico – a riorganizzare la macchina amministrativa, partendo da un principio per il quale non ammetto compromessi: la legalità non è un obiettivo, ma un nostro presupposto».
Riflessione, da parte di De Domenico, anche sull’anniversario della Festa della Liberazione; «c’è chi, da sempre, il 25 aprile, sente il dovere di essere in piazza per rendere omaggio a coloro i quali hanno combattuto per garantirci il bene più grande: la Libertà. Io sono tra questi e oggi provo ancora più emozione a ritrovarci, dopo lo stop forzato dovuto alla pandemia. Ho voluto partecipare in piazza Unione europea a una ricorrenza che è parte essenziale della nostra Storia».
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