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Libero Gioveni abbandona il Pd: «Se si è per la città bisogna dimostrarlo»

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Il terzo atto del Cambio di Passo si è concluso positivamente, con l’approvazione della delibera da parte del Consiglio comunale, ma la seduta non è stata certo priva di colpi di scena: uno dei più eclatanti è stato l’abbandono del Partito Democratico, da parte di Libero Gioveni.

Gioveni, che era uno dei sostenitori convinti del Cambio di Passo, ha formalizzato il suo passaggio al gruppo Misto del Consiglio comunale, all’inizio della seduta di ieri pomeriggio.

«È con profondo dispiacere – scrive Gioveni nella nota ufficiale – non dopo aver maturato la ferma convinzione di farlo, che comunico la mia sofferta decisione di lasciare il gruppo del Partito Democratico e di transitare momentaneamente al gruppo Misto. Premetto subito, così come ho ribadito in più occasioni, che non ho nulla di personale nei confronti dei colleghi del gruppo, verso i quali nutro profonda stima per le loro competenze e la loro storia certificata nel Partito Democratico».

I motivi della decisione di lasciare il Pd

Queste le motivazioni che spingono il Consigliere: «La mia decisione nasce dalla consapevolezza della fin troppo evidente diversità di vedute e di visione politica differente su temi, strategie e decisioni assunte in questo percorso amministrativo che la classica frase di circostanza da noi spesso pronunciata, ossia “il Pd all’interno ha delle sensibilità diverse”, non può sempre giustificare delle posizioni quasi sempre diametralmente opposte. Un mese fa il sottoscritto ha persino rinnovato la tessera di partito, proprio perché fino alla fine ho sperato che qualcosa potesse cambiare in termini di “apertura”, ma attenzione, non apertura all’Amministrazione De Luca, ma a una elasticità di posizioni che guardassero soprattutto a quanto di buono in città si è fatto e si vuole ancora fare.

È ovvio – continua Gioveni – che non posso certamente negare che la mia posizione netta sulla piattaforma programmatica del sindaco De Luca e che evidentemente si contrappone a quella dei restanti colleghi del gruppo, non può passare inosservata, né tanto meno può essere sempre considerata una delle solite posizioni di voto differente, perché qui oltre alla forma c’è anche parecchia sostanza».

Il Consigliere comunale non manca di ringraziare i colleghi del Partito democratico: «in particolare il capogruppo Gennaro e il collega Calabrò, sia il primo che in più occasioni ha sempre tentato di farmi cambiare idea e di non mollare la presa, sia il secondo perché gli ho sempre riconosciuto, oltre che una grande lungimiranza politica, una visione più moderata delle situazioni con approcci di gran lunga più morbidi».

Non solo parole, Libero Gioveni si dichiara dalla parte dei fatti: «Se si è per la città bisogna dimostrarlo, non semplicemente annunciarlo. Già, per me “essere per la città” è sostenere gli atti, i programmi o le situazioni oggettivamente validi, e non perché proposte da un Sindaco che noi non abbiamo votato. Per me “essere per la città” è portare avanti iniziative senza colore politico. Per me, in questo momento storico, “essere per la città” significa proseguire senza la scure dell’interruzione amministrativa».

Al termine della nota il Consigliere comunale si rivolge al Sindaco De Luca: «Desidero che Lei guardi a questo mio sacrificio di essermi spogliato di questa casacca, come ennesimo tentativo per convincerLa a guardare di più alla sostanza e al tenore degli interventi finora registratisi da parte di quasi tutti i colleghi che hanno dato massima disponibilità a collaborare, e a non tenere conto quindi dei “freddi numeri” che usciranno dalla votazione di questo documento, perché le sorti di una città che sta ritrovando la speranza non possono essere bruscamente tramortite da una drastica ed irreversibile decisione che a questo punto dipende solo ed esclusivamente da Lei e di cui Lei si assumerà la responsabilità».

Gioveni lascia anche il posto di Presidente della 1^ Commissione?

Per quanto riguarda il ruolo di Presidente della Prima commissione Libero Gioveni rimanda la decisione di chiedere le sue dimissioni ai colleghi che lo hanno votato: «Mi preme evidenziare che il mio passaggio al gruppo Misto e la mia coerenza personale e politica mi impongono di rimettere nelle mani dei componenti della 1^ Commissione il mio mandato di Presidente, seppur la mia elezione sia avvenuta in maniera trasversale. Se i colleghi mi chiederanno di lasciare la Presidenza non avrò problemi a farlo, diversamente proseguirò il mio impegno, come ho sempre fatto, fino a quando siederemo su questi scranni a rappresentare una città, ormai stanca di questa surreale vicenda».

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