Innovazione tecnologica. Si infiamma il botta e risposta tra De Cola e Previti

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Mentre fra i muri di Palazzo Zanca continua il dibattito sul Cambio di Passo, scatta il botta e risposta tra l’ex Assessore della Giunta Accorinti, Sergio De Cola (Innovazione Tecnologica), e l’attuale Carlotta Previti, che si battono a colpi di comunicati stampa e post su Facebook, a seguito delle affermazioni di MessinAccomuna in commento al “patto” proposto da De Luca al Consiglio comunale.

Andiamo per ordine. Dopo la consegna del Cambio di Passo ai Consiglieri comunali, MessinAccomuna pubblica un acceso commento, in cui addita Previti scrivendo: «Non si parli di innovazione, che l’Assessore non sa dove nascondersi per scappare al giornalista di Report». Tutto ciò ha riportato a galla una questione che sembrava essersi chiusa mesi fa, ma così non è stato.

L’Assessore Previti replica duramente alle accuse di MessinAccomuna: «La Giunta precedente aveva una capacità di spesa pari allo 0,08%, noi siamo al 27%. Non consento a nessuno di dire che mi nascondo per scappare da Report».

La replica di De Cola

Sergio De Cola, ex Assessore della Giunta Accorinti, non ha certamente ignorato le affermazioni di Previti, fornendo una risposta dettagliata, che riportiamo integralmente.

«Anzitutto vorrei ricordare che durante il mio assessorato lo sviluppo dell’asse 2 del PON Metro, agenda digitale, era stato definito con tavoli di partecipazione che hanno coinvolto oltre alle realtà locali anche alcuni grandi player del settore (per tutti Cisco ed Enginnering) per creare nuove importanti occasioni e possibilità di crescita professionale ed economica. Il lavoro svolto ai tavoli di partecipazione portò, nel rispetto delle linee guida nazionali, alla definizione di un piano fortemente indirizzato alla trasparenza ed alla partecipazione. L’obiettivo della nostra azione era rendere il cittadino sempre informato e partecipe di quanto accade all’interno dell’Amministrazione; i post dell’attuale Sindaco indicano invece che il nuovo piano va nella direzione opposta: un grande fratello usato per “spiare” i cittadini. Sono scelte politiche.

Voglio ricordare che a Ottobre 2016 il Comune di Messina fu uno dei due soggetti Italiani (l’altro era il Governo) ammesso a presentare la nostra azione al forum mondiale di Parigi di OGP (Open Government Partnership) e che a livello nazionale fummo indicati come amministrazione pilota per le pratiche di partecipazione e trasparenza all’interno del Piano nazionale 2016-2018 di OGP incardinato presso il Ministero della funzione pubblica; fu presentato anche un piano a livello locale che andò in consultazione pubblica per accogliere, così come avvenne, indicazioni e suggerimenti. Queste azioni, svolte con la partecipazione e il supporto della società civile, e i riconoscimenti ottenuti, dicono con certezza che la strada intrapresa era quella giusta.

A maggio 2018, cioè pochi giorni prima che finisse il mandato dell’Amministrazione Accorinti, si è tenuto a Venezia un comitato di controllo del PON Metro e fino a quel momento, la città di Messina era in regola con le procedure di spesa per lo sviluppo dei progetti. Sono fatti riscontrabili in atti e non chiacchere. Non ricevemmo nessun richiamo e nessuna trasmissione televisiva si prese gioco di noi umiliando la città come invece è accaduto di recente.

Per quanto trapela dalle mura di Palazzo Zanca, e come cittadino mi auguro che non sia vero, sembra che si stia dando il via alla realizzazione di siti con un costo medio superiore al milione di euro, se così fosse sarebbe l’ennesima, tristissima beffa da far subire alla città.

Ascoltare nel 2020 un Assessore, che dovrebbe avere un ruolo politico, disquisire se il cloud che si implementa è 1.0 o 2.0 è quanto meno singolare oltre che triste. Assessore ogni giorno milioni di persone, moltissimi anche a Messina e probabilmente anche i componenti dell’Amministrazione De Luca, lavorano utilizzando sistemi cloud avanzatissimi, gratuiti o comunque a costi molto contenuti.

Sarebbe interessante invece dire ai messinesi qual è la politica, anche in termini di IT che l’Amministrazione intende portare avanti. Visto quanto accaduto fin qui non mi stupirei se si creasse un’altra nuova società per cui dover nominare CDA, sindaci, revisori».

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