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D’Arrigo: “L’unica novità nel Pd si chiama Renzi”, Bartolotta: “Basta litigiosità e personalismi”

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Darrigo bartolotta pd“L’appello è di lanciare idee e forze nuove nel partito democratico e il nuovo porta il nome, l’unico, di Matteo Renzi”: Giacomo D’Arrigo ha ribadito la sua posizione e quella del suo gruppo fatto di amministratori ed esponenti politici dei Comuni ionici rivieraschi e collinari. Ieri pomeriggio si sono ritrovati in 200 circa al Bar Ferrara di Santa Teresa Riva nel corso della presentazione del libro “L’Italia Cambiata dai Ragazzini” dove D’Arrigo, che viene dato tra i papabili per la futura segreteria regionale del Pd, tratteggia un manifesto su cui il partito democratico e la classe politica in genere dovrebbero puntare: l’esperienza di giovani amministratori di Comuni che hanno saputo “fare” dando risposte ai cittadini. Gli stessi amministratori che troppo spesso vengono “snobbati” e lasciati nelle retrovie dalla politica. “Matteo Renzi, da sindaco di Firenze, ha dimostrato che i problemi si possono risolvere e che i programmi possono essere attuati, è lui l’unico nel Pd a poter prendere in mano il partito e rilanciarlo in vista del congresso nazionale” – ha dichiarato D’Arrigo.

Le prossime saranno settimane molto intense per i democratici impegnati a rinnovare la classe dirigente da Roma passando per Palermo e Messina.

A dibattere con D’Arrigo l’assessore regionale ai Trasporti Nino Bartolotta, ex coordinatore provinciale del Pd, e Filippo Brianni dell’Osservatorio ionico Beni Culturali, organismo interno all’Unione dei Comuni che da Furci si estende a Sant’Alessio comprendendo i Comuni collinari.

Anche Bartolotta ha aperto al “nuovo” nel Pd sollecitando la fine della litigiosità interna che ha portato a sconfitte (vedi Messina) o a mezze vittorie (leggi elezioni nazionali). “Sono un bersaniano convinto – ha evidenziato Bartolotta – conscio che sia venuto il momento di aprire il partito a forze di cambiamento e novità, credo che da Roma a Palermo come a Messina debbano comunque essere superate posizioni “personalistiche” che non contribuiscono al futuro del Pd, voglio dire che se sarà Renzi la nostra guida tutti quanti abbiamo il dovere di unirci a questo nuovo cammino senza divisioni”. Bartolotta ha anche puntualizzato – a suo avviso – che i rapporti tra Rosario Crocetta e il Pd si manterranno uniti nonostante le ultime frizioni con il Megafono. “Non credo che Crocetta lascerà il Pd” – ha detto Bartolotta che sul ruolo dei giovani amministratori ha precisato che quello che serve alla Sicilia non è, e non solo, rinnovare l’età dei governanti ma programmare affinché i risultati politici annunciati vengano tradotti in realtà e che per programmare serve tempo.

Anche D’Arrigo ha concordato sull’idea che non è la carta d’identità degli amministratori a cambiare le cose ma l’impegno e le idee per il futuro che un giovane con tanti anni alle spalle negli enti locali può mettere a servizio delle istituzioni. “Ho voluto tracciare nel libro un quadro di quanto fatto da giovani amministratori – ha detto D’Arrigo – per esprimere il messaggio che nei Comuni italiani ci sono tantissime figure politiche e amministrative di spessore che devono “farsi spazio” e che la politica deve accogliere per valorizzarle”.

Brianni ha raccontato la sua esperienza da amministratore segnalando vari esempi, come il trasporto delle scolaresche nei Comuni tra Forza D’Agrò e i limitrofi dove basterebbe maggiore unità tra i sindaci per razionalizzare le spese e migliorare i servizi.

Sui trasporti pubblici nel capoluogo Bartolotta ha parlato anche di Atm evidenziando – è il suo parere – che l’Azienda trasporti debba essere “azzerata”, “resettata”, e che i messinesi devono avere la pazienza di attendere il lavoro della giunta Accorinti. @Acaffo

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