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Amministratore Unico, secondo round: “sì” alla modifica dello statuto di AMAM

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Scintille in Consiglio Comunale tra Pd e Gruppo Misto sulla modifica dello statuto di AMAM e il passaggio dal CdA all’Amministratore Unico come organo di gestione “ideale”. Da un lato, quindi, Nello Pergolizzi, vicino al Sindaco dimissionario, che ha accusato il partito democratico di portare in aula delibere illegittime e inutili, dall’altro, Alessandro Russo, che ha replicato difendendo l’atto presentato e aggiungendo: «Da quando è arrivato Cateno De Luca in quest’aula è un carnevale».

Dopo il primo “sì” alla modifica dello Statuto di ATM, con l’introduzione dell’Amministratore Unico come forma prototipica dell’organo di gestione della Partecipata; è il turno di AMAM. A presentare la proposta, il gruppo del Partito Democratico, insieme a un maxi-emendamento, analogo a quello redatto per l’Azienda Trasporti di Messina. Nello specifico, la delibera prevede sia l’Amministratore Unico che il CdA, ma vede nella prima opzione quella “tipica”, il prototipo da cui partire nel definire gli organi di gestione della Società. Nel caso in cui il socio unico (nel nostro caso il Comune di Messina) decidesse di instaurare invece un Consiglio di Amministrazione – quindi un organo composto da presidente e consiglieri – dovrà redigere una delibera motivando la propria scelta. L’obiettivo dichiarato? Ridurre i costi di gestione delle Partecipate.

La discussione è iniziata con una sospensione. Il consigliere di Libera Me, Massimo Rizzo, ha chiesto la presenza del Segretario Generale, Rossana Carrubba, o del vicesegretario, assenti alla Seduta. Il dibattito è proseguito successivamente, con l’arrivo del vicesegretario. Il consigliere Alessandro Russo ha spiegato nuovamente il contenuto della delibera, analoga a quella riguardante ATM.

Ma lo scontro si è acceso quando a prendere la parola è stato il consigliere Nello Pergolizzi, capogruppo del Misto: «La figura dell’Amministratore Unico è già prevista, quindi si stanno presentando delibere inutili. Se il Commissario volesse potrebbe votare un amministratore senza modificare lo statuto. Noi esponiamo il Consiglio Comunale a un possibile danno erariale, perché dovremmo pagare le spese notarili». Su questo punto, Russo aveva precisato che, sì, è prevista, ma non è disciplinata, cosa che verrebbe fatta con la modifica proposta.

Sul “danno erariale” e l’“illegittimità” della delibera, i toni si sono alzati: «È un Carnevale quello che è entrato in quest’Aula da quando è arrivato Cateno De Luca – è intervenuto Alessandro Russo. Ci vengono a dire che presentiamo delibere illegittime e inutili. Se questo gruppo presenta delibere lo fa per il bene della città. Se non fossimo certi della legittimità degli atti che proponiamo non li presenteremmo, perché noi siamo responsabili. Chi vota questa delibera, adegua lo statuto dell’AMAM alla Legge Madia. Ciò che era legittimo nel 2018 potrebbe oggi essere sottoposto a un parere di legittimità. I consigli di amministrazione sono soldi inutilmente spesi».

Il dibattito è andato avanti a botta e risposta per circa un’ora, finché non si è passati alla votazione. Presenti 18 su 32: 15 favorevoli, 1 contrario, 2 astenuti. Votata favorevolmente anche l’immediata esecutività.

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