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Accorinti in Consiglio: molte parole, poca sostanza

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Alla fine la replica del primo cittadino è arrivata. A distanza di venti giorni dall’ultimo incontro – scontro,  Renato Accorinti in tarda mattinata si è presentato in Consiglio comunale per replicare alle numerose accuse che l’Aula aveva esternato nelle ultime settimane. Insieme a lui, la Giunta al completo e il segretario generale Le Donne. In forma smagliante, il Sindaco ha messo in mostra le sue ottime capacità oratorie portando avanti un monologo durato più di due ore. Un discorso lungo, carico di ideologie e  riferimenti al contesto sociale ed economico del panorama internazionale, ma purtroppo con pochi contenuti concreti sull’attività amministrativa svolta finora.

Ragionamenti sicuramente condivisibili dal lato morale, quelli del sindaco Accorinti, ma che purtroppo nulla hanno a che vedere con il contesto locale. Una città in ginocchio non può permettersi il lusso di argomentare su questioni importanti ma ben lontane dal territorio. E così il primo cittadino ha sottolineato la propria contrarietà al Muos, ha parlato delle condizioni dei Paesi del terzo mondo per poi sterzare bruscamente su tematiche che riguardano la città. Carte alla mano, Accorinti ha infatti elencato gli obiettivi raggiunti dalla sua Giunta, un repertorio già proposto ai giornalisti nell’improvvisata conferenza stampa andata in scena la sera del 15 settembre.

Il sindaco  ha esordito con un appello rivolto ai consiglieri affinché si mettano da parte gli attriti e si collabori congiuntamente per il bene della città. Si è detto disponibile ad ascoltare ogni proposta, rispettando ogni diversità di pensiero. E poi è stato il turno della ormai nota vicenda ribattezzata un po’ da tutti “tendagate“. Il primo cittadino ha sottolineato come tutto il clamore suscitato dall’episodio, che ha avuto anche conseguenze legali per due attivisti, sia scaturito da una situazione di povertà. Riguardo agli ormai noti Irene e Sergio, Accorinti ha espresso solidarietà ribadendo però la necessità di punire ogni gesto fuori legge pur rispettando le diversità. E sulla questione sicurezza, il Sindaco chiederà al Governo la possibilità di aumentare l’organico dei Vigili Urbani.

Accorinti si è poi schierato accanto a Daniele Ialacqua. Con una vera e propria arringa difensiva il primo cittadino ha risposto ai tanti consiglieri che nelle ultime settimane avevano richiesto le dimissioni dell’assessore all’Ambiente. “Quando abbiamo iniziato la legislatura – precisa Accorinti – avevamo a disposizione soltanto 50mila euro per la cura del verde. Adesso nelle casse ci sono due milioni che serviranno per realizzare numerosi interventi in tutte le zone della città. Garantiremo la potatura della vegetazione, la messa in sicurezza degli arbusti, la riqualificazione di piazze e spazi verdi. Messina deve tornare ad essere la città – giardino di un tempo”. E sui rifiuti Accorinti ha precisato: “Abbiamo stilato una programmazione per i prossimi cinque anni partendo dalla raccolta porta a porta (il 7 ottobre si apriranno le buste), dall’aumento del tasso di differenziata e dalla riduzione del conferimento in discarica. Tutto questo passa anche dall’istituzione di una nuova società che possa assorbire  Messinambiente e Ato 3 da tempo in liquidazione. La situazione ereditata – ha continuato – è stata catastrofica, ci siamo però rimboccati le maniche acquistando mezzi e cassonetti nuovi”.

Da una tematica delicata come quella dei rifiuti si è poi passato ad un argomento puramente estetico e totalmente inutile: la questione cravatta sì, cravatta no. Ai consiglieri che più volte hanno contestato il suo modo di vestire in contesti ufficiali, Accorinti ha chiesto di modificare il regolamento,  a suo dire discriminatorio e contro la libertà di espressione. Non sono mancati accostamenti improbabili. “Quando il Papa è andato in Senato – ha spiegato il Sindaco – nessuno ha protestato per la mancanza di giacca e cravatta. Io con questa maglietta sono entrato ovunque e non ho mai criticato nessuno per i vestiti che indossa. Preoccupatevi piuttosto di chi in passato soggiornava in hotel da 500 euro a notte”.

Sui trasporti Accorinti ha ribadito l’evidente miglioramento che da due anni a questa parte ha interessato l’Atm. Con toni troppo ottimistici il Sindaco ha parlato di 50 bus in strada (in realtà quotidianamente ne escono molti di meno) preannunciando l’acquisto di 32 nuovi mezzi entro il 2016.

Per quanto riguarda gli impianti sportivi, il Sindaco ha aperto le porte all’Acr Messina per concedere lo stadio S.Filippo in comodato d’uso, mostrando disponibilità per un’eventuale concessione pluriennale. Per il Palarescifina, l’idea è quella di utilizzarlo anche per concerti e spettacoli culturali. E sulla piscina comunale Accorinti ha precisato: “Contiamo di farla gestire alla Federazione Nuoto, così facendo potremmo ridurre drasticamente le spese che finora hanno affossato le casse comunali”.

E poi ancora una digressione con argomenti distanti anni luce dal contesto cittadino. “Il 4 novembre? Sono pronto a ripetere il gesto che ho fatto negli ultimi due anni”. Sulla mafia in città Accorinti ha precisato: “c’è sempre stata e non possiamo ignorarla, ma non mi riferisco certamente all’Aula”.

Con una brusca sterzata il primo cittadino è tornato nella realtà. “Per quanto riguarda lo sviluppo della città – ha precisato – tutto il nostro impegno dovrà riguardare le risorse del mare e la portualità. A riguardo siamo ormai in procinto di dare il via ai lavori per il nuovo porto di Tremestieri, attendiamo che si sblocchino i fondi. Sarà un’opera fondamentale per il futuro dei messinesi visto che i tir scompariranno dal centro cittadino e si potrà finalmente recuperare la Rada S.Francesco”.

Qualcosa sembra muoversi anche per via Don Blasco. “Abbiamo aggiornato il progetto – ha spiegato Accorinti – adesso attendiamo l’ok dalla Regione. Il nostro obiettivo è anche quello di recuperare la Zona Falcata, bisognerà innanzitutto bonificare l’area e poi creare un enorme spazio verde, altro che grattacieli”.

Andrea Castorina

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