Nel 2020 sono successe anche cose belle, a Messina e nel mondo. Ve le abbiamo raccontate per cinque mesi, ogni settimana (circa) tra maggio e ottobre, per risollevare il morale in un anno che sembrava riservare solo brutte notizie. Per aprire il 2021 abbiamo deciso di ripescare dieci delle belle notizie dell’anno appena passato avvenute nella città e nella provincia dello Stretto, nel resto d’Italia e in altri angoli lontani del globo.
Quella che vi apprestate a leggere è una classifica, ma l’ordine potrebbe mutare nella mente di chi scrive già nel momento in cui si cliccherà “pubblica”. Sono notizie che abbiamo trattato, abbiamo deciso di selezionare le più belle tra quelle, e inevitabilmente ne resteranno fuori altre, non coperte dalla nostra rubrica per questioni di tempo o di spazio. La scelta è comunque ricaduta su avvenimenti che in qualche modo hanno avuto un significato più ampio rispetto al singolo caso e che parlano, più di altre, dell’anno che abbiamo vissuto e di come abbiamo affrontato questo 2020.
10) La tartaruga marina Freedom, salvata alle Isole Eolie
Nonostante il coronavirus, il lavoro del Filicudi Wildlife Conservation Centre non si è fermato. I veterinari, i biologi e i volontari del pronto soccorso tartarughe marine hanno continuato la loro opera per la salvaguardia delle specie animali che popolano i mari delle Isole Eolie, in provincia di Messina, spesso messe in pericolo dall’uomo stesso. Tra ami, plastica e reti da pesca, molte delle splendide creature che abitano le acque del Mediterraneo hanno purtroppo perso la vita, ma molte sono state salvate. Quest’anno l’abbiamo raccontato più volte e ci piace ricordarlo ancora, per dire grazie a chi protegge i nostri mari e il nostro ecosistema.
9) I volontari di Plastic Free hanno ripulito la zona del Lago di Ganzirri
Come si diceva qualche giorno fa, le associazioni di volontari di Messina (ambientaliste e non) hanno continuato la loro incessante opera al servizio della città. Nei limiti di quanto consentito dai Dpcm, le azioni di pulizia collettiva sono infatti continuate. Un esempio su tutti, ma che ne sarebbero tanti altri: il 27 settembre i volontari di Plastic Free hanno risposto alla chiamata lanciata dall’organizzazione a livello nazionale e hanno ripulito una parte del lungolago di Ganzirri. Proprio nelle scorse settimane, tra l’altro, è nato MessinAttiva, una nuova associazione ambientalista pronta a pulire e informare la città, per un futuro più “green”.
8) Papà e figlia mascherati da supereroi gettano la spazzatura insieme durante il lockdown
Le foto e i video hanno fatto il giro dei social e dei giornali di tutto il mondo. In Spagna, Jaime ha escogitato un modo creativo per rendere più allegro il lockdown portando la figlia con sé a gettare i rifiuti, ma entrambi mascherati da supereroi, personaggi dei fumetti e dei cartoni animati. Così, una volta al giorno, papà Jaime e la sua piccola hanno attraversato il loro quartiere, in missione, donando così un po’ di allegria anche al vicinato.
È uno dei tanti modi che in tutto il mondo le persone hanno trovato per affrontare la quarantena e il coronavirus in generale, cercando nelle piccole cose di tutti i giorni il lato positivo e giocoso, per non abbattersi ma anche per sostenere i propri cari. Questo, come per le “belle notizie” precedenti, è solo un esempio, ma se riportiamo la mente ai mesi di marzo, aprile e maggio, oltre alle brutte immagini che tutti ricordiamo, possiamo estrapolare anche qualche scintilla di luce e allegria.
7) A maggio 2020, all’Australian Reptile Park è nato il primo koala della stagione
Dopo gli incendi che tra giugno 2019 e marzo 2020 hanno devastato un’ampia zona sud-orientale dell’Australia, bruciando 10 milioni di ettari di terreno e uccidendo quasi 1 miliardo di animali, a maggio 2020 è nato il primo koala della stagione all’Australian Reptile Park, a 50km da Sidney. Una notizia che, in condizioni normali, avrebbe solo strappato un sorriso ma che, dopo le fiamme dei mesi precedenti e le immagini passate su tutti i telegiornali e gli smartphone del mondo, rappresenta una rivincita della vita, una rinascita, un simbolo di speranza. Ci ricorda che, passata la notte, il sole torna a splendere.
6) Sola il giorno del suo compleanno, la signora Annamaria riceve una chiamata che le svolta la giornata
Durante il lockdown molte persone anziane sono rimaste sole. È quanto successo alla signora Annamaria, di Modica, che si è trovata a trascorrere chiusa in casa da sola il giorno del suo 80esimo compleanno. Finché non ha ricevuto una telefonata. Un avvocato ha composto il numero sbagliato e si è trovato a parlare con lei. La donna gli ha rispondo spiegandogli quale fosse la sua situazione, lui ha poi riagganciato. Dopo un po’, ripensandoci, ha raccontato quanto accaduto ad altre persone, che a loro volta hanno chiamato la signora Annamaria per farle gli auguri e un po’ di compagnia nel giorno del suo compleanno.
Questa storia, commovente, è però solo una tra tante, scelta per ricordare quante persone, soprattutto anziani, sono rimaste sole durante la pandemia e quante altre hanno compiuto un gesto apparentemente piccolo come una telefonata per stargli accanto.
5) Gli agenti di Polizia in ginocchio per George Floyd
Il 25 maggio 2020 l’afroamericano George Floyd viene ucciso da un agente di Polizia a Minneapolis, negli Stati Uniti. Il video in cui, steso a terra con il ginocchio di un poliziotto che gli preme sul collo, ripete “I can’t breathe” (“non respiro”) fa velocemente il giro del web. La sua morte scatena un’ondata di proteste contro la violenza delle forze dell’ordine in tutto il Paese e pian piano oltrepassa i confini nazionali coinvolgendo il mondo intero al grido di “black lives matter” e facendo del 2020 l’anno dell’attivismo politico. Nei primi concitati giorni, a partecipare alle proteste, sono state anche le forze dell’ordine attraverso un gesto simbolico: inginocchiandosi in segno di solidarietà, come si fa nel mondo sportivo americano contro le ingiustizie a sfondo razziale.
4) Da Cuba all’Italia per aiutare gli ospedali a combattere il coronavirus
Medici e infermieri cubani sono accorsi in aiuto dei colleghi italiani nei mesi più duri dell’epidemia coronavirus per dargli supporto. È successo a Crema, in Lombardia, ma è successo anche in altre città italiane. E ancora, operatori sanitari che dal Sud dello Stivale hanno fatto armi e bagagli per rafforzare i reparti covid degli ospedali del Nord. A livello nazionale e internazionale il coronavirus ha significato anche questo, una prova di solidarietà che forse non ci aspettavamo. Alla partenza per l’Havana i medici e gli infermieri cubani sono stati salutati con calore e gratitudine e sono stati accolti in patria come eroi. La pandemia è ed è stata dolore e perdita, ma è anche stata in molti casi una prova, superata con lode, di solidarietà e altruismo.
3) Nonna Concetta Lenzi guarita dal coronavirus a 100 anni al Policlinico di Messina
Di coronavirus sono morte in Italia oltre 70mila persone, per la maggioranza anziane. Ma dal coronavirus si guarisce e si può guarire anche superata una certa età, anche se si rientra tra le categorie definite “fragili”. È il caso di nonna Concetta Lenzi, che al Policlinico di Messina ha festeggiato i suoi 100 anni mentre era ricoverata per covid-19 e che da quello stesso Ospedale è uscita, qualche settimana dopo, guarita, per tornare a casa dai suoi cari. Di persone che come lei hanno superato la malattia nonostante l’età avanzata ce ne sono tante, ci piace ricordarlo però, perché è importante ricordare che c’è sempre una speranza e perché quel giorno, quando abbiamo dato la notizia, insieme al resto della stampa messinese, ci siamo sentiti meglio un po’ tutti.
2) Silvia Romano è stata liberata
Il 20 maggio 2020 Silvia Romano è stata liberata dopo un anno e mezzo di prigionia. La giovane donna, cooperante milanese della Onlus “Africa Miele” si trovava in Kenya per un progetto di sostegno all’infanzia indirizzato ai bambini di un orfanotrofio quando è stata rapita, nel novembre del 2018. La notizia della sua liberazione, il suo arrivo in aeroporto, l’abbraccio tra lei e la madre, sono state una ventata d’aria fresca in un periodo fin troppo buio.
1) Il Sudan ha vietato le mutilazioni genitali femminili
A fine aprile 2020 il governo del Sudan ha approvato una legge che vieta le mutilazioni genitali femminili, pratica cui, secondo le stime delle Nazioni Uniti, venivano sottoposte 9 ragazze su 10. La nuova norma, inserita in un emendamento al codice penale prevede una multa e fino a 3 anni di carcere per chi la pratichi.
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