Ospedale Piemonte. Snater: “Non è salvo, è una bugia”

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“Il verbale della seduta della commissione Sanità dell’Ars del 19 maggio scorso rivela in tutta la sua drammaticità, le reali intenzioni dell’assessore Borsellino in merito allo smantellamento dell’emergenza urgenza e delle UO ad essa sottesa”, questo scrive Renato Coletta, rappresentante sindacale dello Snater (Sindacato nazionale autonomo telecomunicazioni e radiotelevisioni), stigmatizzando le “inconsistenti e  forvianti rassicurazioni sul futuro e sulla sopravvivenza dell’ospedale Piemonte, rassicurazione date nel corso del mancato confronto pubblico del 26 maggio tra i membri del Comitato Salvare l’Ospedale Piemonte, i sindacati, alcuni rappresentanti messinesi all’Ars e il sindaco Renato Accorinti”.

“Appaiono oggi ancor più prive di sostanza e particolarmente decontestualizzate le parole del primo cittadino, massima autorità sanitaria, il cui pensiero appare sempre più dettato e influenzato da ambienti politico- sanitari locali che costituiscono la vera sala regia dell’operazione di smantellamento del nosocomio di viale Europa”, continuano dal sindacato.

“Abbiamo posto interrogativi precisi – rivendica Coletta – abbiamo evidenziato criticità, abbiamo sottolineato incongruenze dati alla mano. Avremmo voluto che i nostri dubbi fossero dipanati con altrettanta precisione, pragmatismo e onestà intellettuale, ma non ci è stato permesso”.

“Un’azione di smantellamento – spiega il rappresentante dello Snater –  che prosegue spedita attraverso l’emanazione di una recente circolare da parte dell’azienda ospedaliera Papardo-Piemonte che annuncia l’interruzione dei ricoveri, quindi la chiusura definitiva dell’Unità operativa di Medicina Generale a partire dall’1 giugno.

“Analoga sorte toccherà anche all’Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia, Pediatria e  al Punto Nascite ed all’Utin, vere eccellenze del Piemonte che, grazie all’influenza di qualche “consulente sanitario” del Sindaco, quest’ultimo ne aveva proposto il trasferimento al  Papardo; un presidio ospedaliero che – prosegue Coletta –  non è collegato alla rete autostradale e non sembra disporre di locali idonei ad accogliere i reparti”.

Coletta spiega: “Il bacino d’utenza del Papardo inoltre, è limitato ai 31mila abitanti (dati istat) della VI circoscrizione e il primo svicolo autostradale, quello  del Boccetta, è distante ben 12 chilometri, mentre la chirurgia pediatrica del Policlinico di chilometri ne consta ben 15”.

“Del tutto differenti – continua Coletta – invece i numeri del Piemonte: oltre 40mila abitanti dei 12 comuni che ricadono nel distretto sanitario di Messina (D26) e un bacino d’utenza di oltre di 150mila cittadini delle 3 circoscrizioni (III- IV- V), per un totale di oltre 190mila abitanti e uno svincolo autostradale che consente un celere raggiungimento del pronto soccorso”.

“Dati inconfutabili, oltre alla media annua di 44mila dei 3 pronto soccorsi (generale, pediatrico e ginecologico), che smentiscono clamorosamente le considerazioni suggerite al Sindaco nella lettera del 7 agosto 2014 con cui il primo cittadino suggeriva lo spostamento del Punto Nascita più l’Utin al Papardo, di fatto dando il via libera al progressivo smantellamento del nosocomio di viale Europa”.

“Snater, preso atto della gravissima situazione – conclude Coletta -, assieme al Comitato, alle altre associazioni e sindacati, sta valutando le opportune iniziative e azioni legali da intraprendere”.

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