Approdo Tremestieri. I sindacati bocciano le soluzioni di Accorinti e De Simone

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Le  organizzazioni sindacali Fast Confsal, per voce del referente regionale portuali, Antonino Di Mento, e Ugl Mare  e Porti, per voce del rappresentante sindacale Guglielmo Pellegrino, dopo le varie riunioni organizzate dal comune di Messina e dall’Autorità Portuale  sulle problematiche strutturali del porto di Tremestieri, hanno deciso di fare delle considerazioni in merito alle  soluzioni prospettate.

Le soluzioni proposte vengono definite dai sindacalisti “ininfluenti ed utopistiche”.
In dettaglio: «Il  comune di Messina, per bocca dell’assessore alle Politiche del mare, Sebastiano Pino, e del sindaco, Renato Accorinti, avrebbero proposto un impianto di dragaggio aspirante fisso progetto di due studenti universitari totalmente inappropriato – sostengono Di Mento e Pellegrino -, poiché la storia dice che la potenza delle sciroccata ha smantellato un muro di sopraflutto  e sposta continuamente tetrapodi entrambi in cemento armato e viste le analisi della sabbia di tipo pietroso impossibile da aspirare».

Aggiungono: «L’Autorità Portuale, nella persona del presidente Antonino De Simone, dichiara che vorrebbe chiudere il porto per i mesi necessari allo studio della Dhi, scelta scellerata per i lavoratori del Terminal Tremestieri e per l’intera città sottomessa per ulteriore tempo al passaggio dei Tir dal centro cittadino».

«Esasperati dalle eresie istituzionali, teniamo a ricordare che – ricordano i sindacalisti – chiedendo il differimento del bando di gara per la gestione di Tremestieri, ci riferivamo proprio allo scandalo già previsto e che ora si sta evolvendo».

«Mettere la struttura in gara in queste condizioni – chiariscono Di Mento e Pellegrino – è stato uno sbaglio, un controsenso, ovvio è che le dichiarazioni di De Simone di chiudere l’approdo, fanno sì che la società che si è presentata non sia molto incoraggiata. Avevamo chiesto più volte all’Autorità Portuale, al Comune e alla Capitaneria di Porto, ognuno per propria competenza, di sedersi intorno ad un tavolo per trovare soluzioni concrete per far funzionare gli approdi, rendendoli quanto più possibile attivi fino a quando non saranno ampliati».
«Così non è stato per volontà e scelte che noi abbiamo ampiamente contestato, ed oggi assistiamo a dichiarazioni quantomeno azzardate, confuse o palliative vista l’emergenza creata come la frase “Apriamo quando ci sarà bel tempo”».

«Riteniamo interessante, fattibile e concreta la proposta avanzata dalla Coedmar – concludono i rappresentanti di Fast Confsal e Ugl Mare-, fortunatamente c’è chi trova soluzioni nel giro di 48 ore, mentre le nostre Istituzioni si scaricano a vicenda  le responsabilità. Auspichiamo pertanto che la stessa Coedmar possa avere la possibilità di intervenire prima possibile con l’anticipo dell’appalto da 80 milioni, già munito di parere ambientale, e che il Comune la smetta di fare propaganda ed affronti seriamente la questione per l’occupazione e la sicurezza della città».

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