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Quarto studio sull’occupazione: domani l’analisi della Cgil

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CgilDomani alle 10 la Cgil di Messina nei locali di via Peculio Frumentario presenterà il “4° Studio sullo stato dell’occupazione nella provincia di Messina”. Una nuova analisi della condizione dell’occupazione e del territorio alla luce del perdurare della crisi economica che sta segnando il presente e il futuro di lavoratori e imprese e dell’intero tessuto sociale e produttivo.

 La presentazione dello Studio – con i dati disaggregati più aggiornati – sarà anche ulteriore occasione per la Cgil di Messina per rilanciare un pacchetto di proposte con al centro le risorse e le vocazioni del territorio.

Saranno presenti il Segretario generale Lillo Oceano e la segreteria provinciale della Camera del Lavoro peloritana.

 Lo Studio, il quarto elaborato dalla Cgil di Messina sullo stato dell’occupazione, mette in evidenzia l’inarrestabile perdita di occupati, le crescenti difficoltà dei giovani, la condizione femminile rispetto alle opportunità di accesso al mondo del lavoro e la situazione occupazionale nei servizi che segna, per la prima volta in questa crisi, un arretramento. Dei 13mila occupati in meno in un anno, ben 10mila si registrano nel settore dei servizi.

“I numeri dello Studio confermano – fa presente Oceano – la drammaticità di una emergenza occupazionale che non accenna a fermarsi e che anzi si aggrava. Non si deve perdere altro tempo, bisogna rimettere al centro il lavoro che deve essere la priorità per tutti. Abbiamo bisogno di risposte immediate per chi non ha lavoro o lo ha perduto, per chi è senza reddito o ne ha uno che ormai non è più sufficiente a soddisfare i bisogni primari.  Come c’è la necessità di una nuova idea di sviluppo per ricostruire il tessuto economico di questa provincia, puntando su potenzialità e vocazioni,  sulle risorse radicate nel territorio, su innovazione tecnologica, green economy, recupero e valorizzazione dei beni culturali, riqualificazione e messa in sicurezza del territorio che sono le nuove opportunità, anche occupazionali, del futuro”.

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