L’Avventura (1960)
Di Michelangelo Antonioni. È il primo capitolo della cosiddetta “trilogia esistenziale” o “trilogia dell’incomunicabilità”, proseguita con “La notte” e conclusa da “L’eclisse”. Il film, il più lungo del cineasta estense (2 ore e 25 minuti), segna l’inizio del sodalizio sentimentale-artistico fra Antonioni e Monica Vitti. I protagonisti sono Anna, Sandra e Claudia. Durante una sosta sull’isolotto deserto di Lisca Bianca in occasione di una gita in barca alle isole Eolie, Anna, una giovane donna che aveva dato ripetuti segni di insofferenza, scompare nel nulla. Il suo compagno, l’architetto Sandro e una delle sue amiche Claudia si mettono alla sua ricerca, seguendo labili indizi e segnalazioni scarsamente attendibili.
Nel film c’è spazio anche per Messina, con una scena girata presso il bar Grotta Orione all’angolo tra il Viale San Martino e il Viale Europa. Si vede una Messina pulita, con strade ampie e ordinate. L’insegna di Lisitano sullo sfondo e una corriera che attraversa alle spalle dei protagonisti.
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C’è pure “viva l’Italia ” di zeffirelli girato a faro