Messina, Tre60Lab inaugura il nuovo murales di Chekos: il progetto di street art

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La street art, linguaggio in grado di raccontare le periferie e i suoi conflitti, si fa spesso portavoce di rigenerazione “umana”, la stessa di cui si occupano i componenti di Tre60Lab: associazione attiva sui Nebrodi, in provincia di Messina, che ha appena inaugurato un murales realizzato da Chekos.

Il noto artista leccese, infatti, ha lavorato su una nuova opera muraria in cui lo sguardo di una giovane ragazza sembra concentrarsi sulla punta del suo naso, come se stesse perdendo tutta la bellezza che la circonda: la natura e la sua imprevedibilità. «Con l’amministrazione locale – ci raccontano i membri di Tre60Lab – è stato raggiunto un accordo per riqualificare una zona centrale del paese, molto utilizzata anche dai più giovani per via dei campetti di calcio attigui alla piazza. Abbiamo avuto l’onore di ospitare Chekos, street artist di fama internazionale, che ha realizzato un murales all’interno della piazza. Vogliamo anche ringraziare l’assessore di Longi, Davide Calcò che, con entusiasmo e dedizione, ha sostenuto questo progetto e la nostra associazione, aiutandoci a renderlo possibile».

Tre60Lab e la rigenerazione dei luoghi

Dopo GarageProject e M.U.R.U., (tra i progetti più recenti di Tre60Lab), l’associazione continua a lavorare sul territorio attraverso linguaggi artistici. Perché per voi è importante la riqualificazione del territorio? «La riqualificazione del territorio è il vero focus della Tre60Lab, il motivo per cui questa associazione è nata. Fin dal principio infatti, l’obiettivo è stato quello di recuperare tutti quei luoghi storici che i comuni non riescono, per tanti motivi, a impiegare e “donarli” in modo gratuito alle persone del territorio attraverso l’organizzazione di eventi artistici e culturali. Ci teniamo anche a precisare che piuttosto di riqualificazione urbana, preferiamo parlare di riqualificazione umana».

Concetto, quello della riqualificazione umana, comune a diverse realtà della provincia di Messina: basti pensare ai componenti del Collettivo UMANA² Festival, di cui vi abbiamo parlato qualche giorno fa. «La riqualificazione umana – continua l’associazione nata sui Nebrodi –, per noi sottintende che il vero scopo ultimo non è la realizzazione dell’opera in sé, ma l’intero processo di sviluppo del progetto, che porta persone diversissime tra loro a interagire, stringere legami, collaborare con l’obiettivo comune di migliorare uno spazio pubblico, renderlo il più inclusivo possibile».

Una cosa che in pochi conoscono dei Nebrodi? «Non possiamo che citare la bellissima location che ospita il nostro festival (RADICA, ndr.). Tantissime persone nelle scorse edizioni sono rimaste letteralmente incantate dalla bellezza e dalla maestosità dell’ex monastero benedettino di Badia Grande di San Marco d’Alunzio. Molti non conoscevano per nulla questo luogo, nonostante si trattasse spesso di persone abitavano in paesi molto vicini a San Marco».

Aspettando Radica 2023: il festival di Tre60Lab

A proposito della V edizione di Radica: il festival di arte contemporanea, organizzato da Tre60Lab, si tiene all’ex Monastero benedettino Badia Grande di San Marco d’Alunzio. «Due giorni di festa – dice l’associazione –, in cui si potrà assistere a laboratori teatrali, mostre di arte visiva e concerti musicali. Si tratta, ci teniamo a ribadirlo, di un festival gratuito e aperto a tutti, nel rispetto dell’ambiente, delle persone e del luogo che ci ospita». Radica arriva il 28 e il 29 luglio; tra gli ospiti anche Chris Obehi insieme alla PMO Big Band.

 

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