A distanza di due anni, al Teatro Vittorio Emanuele di Messina torna il balletto con “Romeo e Giulietta“, su musiche di Prokofiev, rivisitato in chiave contemporanea dal coreografo Davide Bombana. Sul palco, il 29 dicembre e in replica il 30, il corpo di ballo del Teatro Massimo di Palermo. A dirigere l’Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele, il Maestro Giuseppe Ratti.
L’adattamento di Bombana si rifà alla storia vera di due giovani fidanzati, Bosko e Admira, lei musulmana, lui serbo, uccisi dai cecchini a Sarajevo nel 1993 durante la guerra dei Balcani. Chiamati da allora i “Romeo e Giulietta di Sarajevo”, i due, mano nella mano, sfidando la morte, tentarono senza riuscirci di fuggire dalla città devastata dal conflitto etnico-confessionale. I loro corpi abbracciati rimasero insepolti per otto lunghissimi giorni in quella striscia di terra di nessuno tra i due fronti contrapposti, in attesa che il cessate il fuoco ne consentisse il recupero.
«La coreografia di Bombana – si legge nella nota – prende spunto da questa tragedia contemporanea per far emergere lo smarrimento e l’impotenza verso l’incapacità degli esseri umani di superare l’intolleranza nei confronti della diversità. Intolleranza che prende di volta in volta la forma di faide familiari, di lotte sociali o addirittura di conflitti etnici che nella loro follia travolgono ogni sentimento di umanità».
Romeo e Giulietta
Lo spettacolo, che rientra nella rassegna organizzata dal Teatro per le feste natalizie, è stato vincitore del Premio Danza&Danza come migliore produzione italiana nel 2015, nel riadattamento drammaturgico di Davide Bombana, direttore del Corpo di Ballo del Teatro Massimo.
«Nella mia versione di Romeo e Giulietta – dice Davide Bombana – i personaggi di Shakespeare si fondono con la vicenda realmente accaduta di due giovani amanti, Bosko e Admira che a causa della loro differenza di religione (serbo lui e musulmana lei) nel pieno della Guerra dei Balcani, tentando la fuga da Sarajevo verso un futuro migliore, rimasero uccisi da un cecchino. Morto sul colpo lui, lei gravemente ferita si trascinò per lasciarsi morire sul corpo inerte dell’amato ed i loro corpi esanimi furono lasciati per otto giorni senza che nessuno desse loro una degna sepoltura.
Partendo da questo presupposto ho visto le due famiglie dei Montecchi e Capuleti come due mondi e culture in contrapposizione, quella occidentale e quella orientale dilaniati da un odio atavico insanabile. L’arroganza dei ricchi Montecchi, capitanati dalla madre di Romeo, non tollera l’arrivo dei Capuleti, gente di una diversa etnia che venuta da lontano cerca integrazione in una società che li respinge e li allontana per la loro diversità religiosa e culturale».
Informazioni utili
“Romeo e Giulietta” andrà in scena al Teatro Vittorio Emanuele:
- mercoledì 29 alle 21.00
- giovedì 30 alle 17.30
I biglietti si possono acquistare direttamente al botteghino o su Vivaticket. In ottemperanza alle normative Covid-19 per poter accedere in Teatro è necessario essere in possesso del Green Pass rafforzato e indossare la mascherina.
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