Presentati gli spettacoli della nuova stagione del Teatro Vittorio Emanuele. Venticinque le performance in programma tra prosa e musica. Si comincia il 16 e il 17 novembre con “Appunti di Viaggio – Biografia in Musica”, scritto e diretto da Lina Sastri. I protagonisti dell’evento: gli orchestrali.
La Stagione 2019/2020 del Teatro Vittorio Emanuele
Quest’anno per presentare la Stagione 2019/2020 – sotto lo sguardo delle Sirene e del sognante Colapesce di Guttuso – il Teatro Vittorio Emanuele sceglie una formula diversa. Nessuna conferenza stampa ma un evento aperto al pubblico per raccontare i venticinque spettacoli in cartellone. A dare ritmo e vivacità ci pensano gli orchestrali del Teatro. Teatro come simbolo di modernità, di una città pronta a cambiare. Teatro che dovrebbe diventare un Ente di formazione per creare un vero e proprio indotto artistico e culturale che sia pronto a produrre. Promessa la riapertura del Bookshop e del Bar all’interno dell’Ente. Tra le novità anche la campagna dal titolo #unalberoperogniabbonato per sensibilizzare la causa green e invitare i messinesi a contribuire grazie all’abbonamento teatrale al rinvigorimento del verde della città. Per ogni abbonato, infatti, si dona un albero che verrà piantato a Messina.
Quello che vedremo al Teatro Vittorio Emanuele
I due direttori artistici Matteo Pappalardo e Simona Celi Zanetti, per questa nuova stagione teatrale, scelgono varietà e contaminazione. Si parte il 16 e il 17 novembre con Lina Sastri che presenterà al pubblico messinese “Appunti di Viaggio – Biografia in Musica”. Un racconto inedito sulle esperienze professionali e private dell’attrice e cantante napoletana.
Gli Spettacoli attesi
- 6 – 7 – 8 dicembre: “Dracula” da Bram Stoker, adattamento Carla Cavaluzzi e Sergio Rubini. Di e con Sergio Rubini e Luigi Lo Cascio;
- 29 dicembre: “Lo Schiaccianoci” con il Balletto di Roma e l’Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele;
- 10 – 11- 12 dicembre: “Così parlò Bellavista”, dal romanzo di Luciano De Crescenzo, di e con Geppy Gleijeses, Marisa Laurito e Benedetto Casillo;
- 1-2-4-5 febbraio: “I Giganti della Montagna” di Luigi Pirandello con Gabrielle Lavia;
- 13-14-15 marzo: “Machine De Cirque Show” di Vincent Dubè;
- 7 -8 aprile: “Le Bal – l’Italia Balla dal 1940 al 2001”, coreografia di Ilaria Amaldi, con Giancarlo Fares e Sara Valerio;
- 8 e 10 maggio: “Tosca” con l’Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele;
- 13 giugno: “Omero è stato anche qui” dal romanzo di Nadia Terranova, regia di Giovanna Manetto.
Gli orchestrali del Teatro Vittorio Emanuele
Sicuramente i veri protagonisti della presentazione di questa nuova stagione teatrale sono stati gli Orchestrali sul palco del Teatro Vittorio Emanuele:
- Valerio – violino: «È il mio debutto, mi sono Laureato proprio una settimana fa al Conservatorio. È un’emozione fortissima e la gente sembra aver risposto bene. Messina ha bisogno di cultura e del teatro. La serata di stasera mi dà speranza».
- Giuseppe – tromba: «Sono uno degli anziani dell’Orchestra. Sono qui dal 1995 e ne ho viste tante. Sarebbe fondamentale far tornare i giovani a teatro perché spesso non conoscono quello che c’è dietro. Bisognerebbe andare a teatro fin da piccoli per scoprire questi luoghi di magia. Il Teatro per me è come casa mia, anche se ci lavoriamo molto poco ultimamente».
- Davide – piatti: «Suonare qui è un’emozione unica. Per me è la seconda volta dopo la Traviata dello scorso dicembre. Credo che l’Orchestra debba essere valorizzata e diventare una realtà solida. Un’orchestra che possa dare lavoro ai tantissimi giovani che vogliono rimanere qui a Messina. È un cartellone molto ricco soprattutto per quanto riguarda la lirica e la sinfonica. Infatti quest’anno ci sarà la “Tosca” di Puccini e “Il Barbiere di Siviglia” di Rossini. Le nuove tecnologie e i nuovi mezzi di comunicazione che abbiamo a disposizione devono essere la spinta per riportare i giovani a Teatro».
- Alice – viola: «È bello vedere che questo Teatro si sta rivalutando. Lo spettacolo che aspetto di più è “Tosca” e “Lo Schiaccianoci” che è il mio balletto preferito. Il teatro e la musica classica spesso vengono visti come una cosa da vecchi, invece, e io ho 23 anni, è davvero divertente non solo suonarla ma anche ascoltarla».
- Anna – violoncellista: «L’emozione dura dal 1995 e speriamo che queste forze politiche possano aiutarci davvero a portare avanti il frutto del nostro lavoro. Messina ha bisogno di un’orchestra e del Teatro soprattutto per i ragazzi che studiano qui al Conservatorio. Abbiamo bisogno di creare una città dove i più giovani possano rimanere. Lo spettacolo che aspetto di più è “Tosca”.
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