Torrente Trapani
«A seguire – prosegue Franz Riccobono –, il Torrente Trapani caratterizzava lo spazio intermedio tra il Boccetta ed il Torrente Giostra. In testa alla valle di Trapani rimane un antico Santuario dedicato al culto omonimo. Poco discosto da quest’eremo, nel fondo valle, si conserva un importante acquedotto costituito da centinaia di metri di gallerie scavate nella calcarenite per drenare le acque della soprastante collina.
Si tratta di un vero e proprio qanāt, un acquedotto arabo caratterizzato dalla sistemazione del fondo con doppia panchina e canale per il deflusso delle acque che ancora oggi sgorgano abbondanti e che nel corso dei secoli hanno creato intere pareti concrezionate di bianco calcare luccicante. Tali pareti conferiscono particolare fascino a questo luogo, che certamente meriterebbe una maggiore attenzione da parte delle autorità tutorie dato che costituisce un caso unico nella Sicilia Orientale. L’acquedotto fu utilizzato sino al terremoto del 1908 ed anche oltre, mentre resta misterioso il luogo di raccolta di questa considerevole portata di acque, probabilmente confluenti nel serbatoio di piazza San Vincenzo, detto anche “Pompa francise”, oggi inspiegabilmente murato».
(Foto dell’archivio di Franz Riccobono e Giangabriele Fiorentino)
(32245)
La mia bella Messina è la bomboniera della Sicilia…
Tra le vallate di Giostra e San Licandro (Nicandro) si individuano le alture di Tremonti, nella piccola vallata di San Licandro ci sono i resti del Romito di San Nicandro grotta dove trovava rifugio il Santo; questi terreni appartenevano alla famiglia del famoso cittadino messinese l’Abate Maurolico. Nel racconto di una passeggiata con amici lo scienziato da notizie del Romito e della descrizione della località che si trova “tra i monti”. (Notizie tratte dal Prof. Rosario Moscheo studioso delle opere e vita di Maurolico)