Torrente Boccetta
«Un altro corso d’acqua correlato all’antico insediamento peloritano fu il torrente Boccetta, costituente in epoca normanna, ma non solo, il limite settentrionale dell’abitato. Anche qui non mancano testimonianze archeologiche che documentano come questo corso d’acqua abbia fatto elevare nel corso dei secoli il piano di calpestio di parecchi metri rispetto ad oggi.
Con la revisione della cinta muraria voluta da Carlo V nel ‘500 le nuove mura bastionate si spostano verso nord raggiungendo il colle dell’Andria (oggi Osservatorio), piazza San Vincenzo e via Fossata per concludersi con la Porta Reale in piazza Vittoria.
All’interno di questa parte settentrionale dell’abitato va ricordata la vena d’acqua, detta di “Pozzo Leone”, ancor oggi esistente sotto l’omonima via, il Teatro Vittorio Emanuele ed il Palazzo dell’Inps presso il quale, attraverso griglie poste sul marciapiede, si può vedere lo scorrere di abbondanti acque che vanno a scaricarsi nel Porto. Fascinosa la storia dell’ingrottamento detto, appunto, di “Pozzo Leone”, ma anche delle “Belle donne” che secondo il racconto di storici fino al ‘700 era utilizzato dai messinesi come luogo di refrigerio durante la calura estiva; era ricco di sculture e distici che ne esaltavano la vetustà e la bellezza. Purtroppo nulla resta di questo luogo a seguito dei rifacimenti succedutisi negli ultimi due secoli».
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La mia bella Messina è la bomboniera della Sicilia…
Tra le vallate di Giostra e San Licandro (Nicandro) si individuano le alture di Tremonti, nella piccola vallata di San Licandro ci sono i resti del Romito di San Nicandro grotta dove trovava rifugio il Santo; questi terreni appartenevano alla famiglia del famoso cittadino messinese l’Abate Maurolico. Nel racconto di una passeggiata con amici lo scienziato da notizie del Romito e della descrizione della località che si trova “tra i monti”. (Notizie tratte dal Prof. Rosario Moscheo studioso delle opere e vita di Maurolico)