Sono tredici gli artisti in mostra, da lunedì 28 marzo a Palazzo Zanca di Messina, per dire “no” alle guerre e dare voce, attraverso le loro opere, alla pace nel mondo e alla fratellanza. L‘esposizione è ideata e promossa da Alex Caminiti, già esperto d’arte del Comune di Messina, insieme a lui GAS – collettivo d’arte indipendente. La curatela, invece, è affidata all’Associazione Impronte di Marisa Arena.
«Ogni artista – si legge nella nota – con il proprio linguaggio e la propria tecnica dirà no alla guerra e a ogni forma di violenza e sì alla pace anche con l’esposizione di dipinti che riguardano l’amore e soprattutto la famiglia. I tredici “Pittori della Pace” intendono sottolineare poi la resilienza di quei popoli che pur essendo esiliati, violentati, torturati e uccisi durante i conflitti hanno continuato in qualche modo a rappresentare una speranza per l’intera società, combattendo fino alla fine». La mostra sarà visitabile fino al 21 giugno.
A Messina una mostra per la pace
Di manifestazioni per sostenere la pace, a Messina ne sono state organizzate diverse e adesso a Palazzo Zanca, arriva anche una mostra con “No more, 13 artisti della pace”. Ma di chi tratta? Ecco cosa sappiamo di alcuni protagonisti:
- Giovanni Allio: classe 1965, studia scenografia a Firenze e sperimenta tecniche diverse, dalla modellazione orafa alla scultura. Tra gli ultimi lavori “Smaterializzando”, per la rassegna “L’Opera al Centro”, al Teatro Vittorio Emanuele, curata da Giuseppe La Motta
- Antonello Arena: inizia a dipingere grazie alla zia Maria Baronello, da lì la sua vita è dedita a ogni forma di linguaggio artistico, da cortometraggi alle sculture. Gli ultimi lavori “UNIQUE SERIES”, vengono esposti da Giorgio Grasso a Venezia, nelle mostre: “Charter- lo stato dell’arte ai tempi della 57° Biennale di Venezia” ai Magazzini del sale e a Palazzo Zenobio sede ufficiale del padiglione Armenia 57° Biennale di Venezia.
- Alessandra Lanese: dal 1994 la sua tensione artistica è rivolta alla fotografia, con essa nasce il senso del rispetto e del pudore in rapporto all’immagine da catturare . Tale visione la porta a muovere i primi
passi esprimendosi nei confini di numerosi “autoritratti”, liberamente determinati dal non voler vedere ciò che fotografa. Poi arriva la pittura. Nel 2012 è in mostra con una bipersonale insieme ad Antonello Arena “I non luoghi” alla galleriaCartiere Vannucci, Milano. - Re: nome d’arte di Emanuele Ravidà, Re sperimenta ogni tipo di materiale. Adesso è particolarmente attenta a creare con materiale di scarto. Tra i suoi ultimi lavori, “Somewhere in the abyss” al Museo del Mare di Milazzo.
- Antonello Bonanno Conti: pittore, scultore e designer. Ha inaugurato, con le sue opere, la nuova galleria Spazioquattro di Messina.
- Pippo Galipò: si occupa di pittura, scultura, installazioni, tenendo fede a una poetica espressionista fortemente concentrata intorno ai temi della società liquida e del disagio dell’uomo post moderno. Ha realizzato, tra le altre cose, l’angelo di Piazza Cairoli.
- Alessandro Follo: è proprio lui, l’artista che ha donato all’ex Assessore alla Cultura Enzo Caruso il dipinto di Caravaggio, che però non era Caravaggio.
- Roberta Dallara: vive e lavora a Bologna. Ha già esposto a Messina, nel 2019, sempre a cura di Alex Caminiti con “Fragili Interni”.
In esposizione anche Aurora Previti, Gimaka, Sadif, Sabrina di Felice, Svitlana Grebeniuk e Ma Lin.
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