Lo abbiamo detto, ridetto e dobbiamo ripeterlo ancora: Messina è incivile, soprattutto per quel che riguarda la viabilità. Un concetto ormai assimilato che ribadiamo, a poche ore di distanza dall’ennesimo incidente stradale provocato dall’imbecillità umana che evidentemente abbonda per le strade cittadine. Ieri notte, all’incrocio tra via Cannizzaro e corso Cavour, uno scooter con a bordo due ragazzini è stato speronato da un’auto guidata da un individuo che ha preferito continuare la sua folle corsa senza prestare soccorso. Il conducente del mezzo a due ruote è stato trasportato in codice rosso al Policlinico. Per fortuna, nel corso della mattinata, le sue condizioni sono migliorate e potrà presto tornare a casa, così come l’amico che viaggiava con lui, rimasto solo contuso.
Mentre le forze dell’ordine analizzano i filmati delle telecamere della zona per risalire all’identità del pirata della strada, tornano alle mente le immagini di incidenti simili, talvolta mortali, i post strappalacrime su Facebook, gli articoli di giornale. Un rituale che si ripete ad ogni incidente che abbia una vittima.
E a proposito di articoli, rammentiamo quanto scritto in occasione della morte della piccola Laura. In un incidente c’è sempre quella dose di fatalità che risulta decisiva – scrivevamo lo scorso 11 dicembre – ma se a ciò si aggiunge l’imprudenza o peggio l’incoscienza di infrangere le regole, non possiamo sottrarci dalle responsabilità. E allora le foto di quei poveri cadaveri martoriati andrebbero sbattute in faccia a chi crede che sia da “toghi” passare con il rosso, non rispettare lo stop o spingere troppo il piede sull’acceleratore. Abitudini comuni ad una parte dei messinesi.
D’altro canto nulla è cambiato, quindi è inutile sforzarsi ad elaborare concetti nuovi per descrivere ciò che è ormai diventato consuetudine. A Messina ognuno fa quel che vuole, non c’è controllo, non c’è rispetto per gli altri né timore di incorrere in una sanzione. Basta uscire di casa, passeggiare a piedi lungo i marciapiedi (quando non sono occupati dai veicoli) o circolare in auto, per diventare potenziali vittime di comportamenti incivili che in una frazione di secondo possono uccidere, trasformandosi in gesti criminali.
E allora in quest’ultimo anno di governo Accorinti, la partita più importante è chiamato a giocarla l’assessore alla Mobilità Gaetano Cacciola. Sia chiaro: per l’inciviltà dei singoli le colpe non possono essere attribuite all’amministrazione, ma quest’ultima ha gli strumenti per ripristinare l’ordine, il rispetto e la sicurezza. E finora questo è avvenuto a singhiozzo. Si veda ad esempio la vicenda degli impianti semaforici o il caos in cui piombano le vie del centro durante il week-end. Ed è inutile nascondersi dietro la carenza di vigili urbani. Un problema sicuramente serio che non può però trasformarsi in alibi. Così come non ci si può accontentare di decine di autobus in più se per attenderli bisogna rischiare la vita in mezzo alla strada, visto che le aree di fermate dei mezzi pubblici sono utilizzate come parcheggio.
Intanto, il consigliere della VI Circoscrizione Mario Biancuzzo chiede l’installazione di un autovelox lungo la statale 113, nel tratto compreso tra Spartà e Orto Liuzzo utilizzato da alcuni come una pista per gareggiare. Situazione analoga in via Garibaldi dove nei giorni scorsi i dispositivi della Polizia Municipale hanno registrato velocità folli.
E’ utile chiedersi se l’amaro terzo posto conquistato da Messina nella classifica della città più trafficate d’Italia, dipenda in larga parte proprio dall’inciviltà e dalla mancanza di regole. Appare, infatti, inusuale che una città in perenne contrazione demografica possa eguagliare metropoli come Roma, Napoli e la stessa Palermo in termini di congestione urbana. E’ più che altro la doppia fila a creare ingorgo, i semafori ‘non intelligenti’ del tram, la presenza di mezzi pesanti, non certo un incremento di traffico ridotto solo al periodo estivo.
La palla passa, dunque, a Palazzo Zanca chiamato a porre urgente rimedio ad un malcostume che ormai è degenerato in anarchia. Che si renda Messina più civile almeno in termini di viabilità. E’ un dovere verso chi ha pagato con la vita il menefreghismo e l’imbecillità di tanti individui purtroppo patentati.
Andrea Castorina
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