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Sicilia, anche i medici di famiglia somministreranno i vaccini anti-covid

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Anche i medici di famiglia saranno impiegati nella somministrazione dei vaccini anti-covid in Sicilia. A stabilirlo, il protocollo firmato dalla Regione e dalle sigle Fimmg, Smi, Snami ed Intesa sindacale. Ad annunciarlo, il presidente Nello Musumeci: «Un nuovo, decisivo, patto nella battaglia contro il coronavirus».

È ufficiale, quindi, i medici di base parteciperanno alla campagna vaccinale contro il covid-19 in Sicilia. Si occuperanno prioritariamente dei pazienti dagli 80 anni in su e delle persone estremamente vulnerabili. «Il ruolo dei medici di medicina generale – ha sottolineato il governatore Nello Musumeci –, quello degli hub sparsi su tutto il territorio regionale, i controlli in ingresso per chi arriva in Sicilia, sono determinanti per vincere la lotta al Covid. Ma, oltre a ringraziare chi, da più di un anno, è impegnato in questa difficile emergenza, sento la necessità di richiamare ciascuno al rispetto delle regole per proseguire nel percorso che vede la nostra Isola in controtendenza rispetto a molti territori della Nazione».

Vaccini covid: cosa faranno i medici di famiglia in Sicilia

Nello specifico, i medici di famiglia si occuperanno prioritariamente dei vaccini anti-covid per i cittadini over 80 della Sicilia e per le persone estremamente vulnerabili. Ultimata la campagna per i disabili gravissimi ed per i loro caregiver (chi, materialmente, si occupa di loro), sull’Isola si partirà con il vaccino per il  target dedicato alle fragilità.

I medici di base percepiranno da un minimo di 10 euro (per le iniezioni presso il proprio ambulatorio o nei presidi di continuità assistenziale) fino ad un massimo di 25 euro per somministrare il vaccino contro il coronavirus a domicilio, presso le abitazioni dei pazienti impossibilitati a raggiungere autonomamente i centri vaccinali.

I professionisti che hanno aderito al protocollo saranno impiegati nei loro studi professionali, nelle guardie mediche dislocate su tutto il territorio siciliane, negli hub allestiti dalla Protezione civile regionale, e per le vaccinazioni a domicilio.

(1958)

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