È ufficiale, l’edificio dell’ex Banca d’Italia appartiene all’Università di Messina: è stato siglato ieri il contratto d’acquisto della sede di piazza Cavallotti.
Il contratto è stato firmato, dopo mesi di trattative, dal rettore dell’Ateneo Peloritano, Salvatore Cuzzocrea e dal dottor Pietro Raffa per conto della Banca d’Italia, alla presenza del notaio Alessia Marsiglio.
Il Rettore Cuzzocrea ha espresso grande soddisfazione: «L’obiettivo dell’Università – ha detto- è quello di valorizzare il proprio patrimonio artistico e culturale e di restituire alla città la splendida struttura che sarà sede di un polo museale e di centri di ricerca. Ciò al fine di renderlo fruibile a tutti e non solo a docenti e studenti».
Il progetto dell’Unime per l’ex Banca d’Italia
La struttura dell’ex Banca d’Italia di Messina, edificata nel 1924, ha una superficie di oltre 6000 mq, divisi in un seminterrato e due piani fuori terra; completamente in cemento armato e muratura, è di fattura molto curata.
L’edificio si articola in:
- 8 unità immobiliari a destinazione d’uso abitazioni di tipo civile;
- 1 unità immobiliare a destinazione d’uso istituto di credito;
- 1 unità a destinazione d’uso cabina elettrica;
- 8 unità immobiliari a destinazione d’uso magazzini e depositi;
- 1 unità immobiliare destinata a locali sportivi;
- 2 a destinazione lastrico solare.
I sotterranei saranno probabilmente utilizzati come Archivio Storico dell’Ateneo. Mentre il resto dell’edificio, come annunciato all’inizio delle trattative, verrà riqualificato per realizzare al suo interno un museo e centri di ricerca.
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