Rubinetti a secco da ieri pomeriggio a Contesse e residenti esasperati. Stavolta pare che l’interruzione sia dovuta a un guasto al sistema di controllo dell’erogazione. I tecnici dell’Amam sono al lavoro per riparare l’inconveniente, ma a Messina l’emergenza idrica sembra non finire mai.
Solo due settimane fa, la città aveva dovuto subire lo stop dell’erogazione per consentire i lavori di sostituzione di un tratto della condotta di Fiumefreddo, a Calatabiano. Adesso ci risiamo, un altro problema e un altro stop.
A proposito di interruzioni idriche, il 23 agosto, il presidente dell’Amam Leonardo Termini, aveva dichiarato in una nostra intervista: “Non si può chiedere alla popolazione messinese di non preoccuparsi. Ogni interruzione, dovuta a riparazioni, è sempre e comunque una piccola emergenza rispetto ad una più grande, che potrebbe verificarsi da un momento all’altro. Messina è in serio allarme dallo scorso novembre e nulla è stato fatto. Bisogna pensare in questa prospettiva ed è questa la vera paura. Ci sono interi costoni che presentano una criticità massima. Oltre a Calatabiano, la zona di Forza d’Agrò potrebbe davvero mettere in ginocchio, ancor di più rispetto alla crisi idrica di fine 2015, la città di Messina. C’è un pendio di 200 metri che, se venisse giù, porterebbe a situazioni drammatiche. L ‘Amam non può far fronte a questi interventi, l’abbiamo già detto più volte. C’è la Protezione Civile Regionale. La stagione delle piogge è vicina”.
Adesso che la stagione delle piogge è iniziata, secondo quanto detto da Termini, dovremmo iniziare a preoccuparci. Ma tra un rimpallo di responsabilità e uno scaricabarile, i cittadini continuano a patire tutto l’anno e a pagare per un servizio che fa “acqua da tutte le parti”… magari fosse così, invece ci lascia a secco.
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